Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Urbi et Orbi

EPPURE…

PAOLO CREMONESI - 24/02/2023

bancoCi sono quartieri di Roma dove gli effetti dello “tsunami d’argento”, preconizzato per il nostro Paese dal “New York Times”, sono più evidenti d’altrove. È il caso del benestante quartiere dove lavora la farmacia che è stata assegnata a mia moglie e a me per la colletta nazionale del farmaco: alle dieci di un sabato mattina è un insieme spettrale di uffici chiusi, marciapiedi deserti, parcheggi pieni di auto vuote. Un pallido sole cerca di scaldare le strade circolari che circondano la piazza centrale: pochi passanti freddolosi camminano veloci e se vedono da lontano la pettorina bianca della raccolta cambiano marciapiede. Qualche badante filippina porta a casa le buste della spesa.

Anche la farmacia non è il massimo della vita. Il provato edificio umbertino, che sicuramente ha visto tempi migliori, sembra uscito dalle pagine di un romanzo di Simenon: l’anziana titolare bofonchia in continuazione tra sé e sé, litiga con il registratore di cassa e quando rari clienti chiedono di pagare con un “pos” chiama in soccorso dal retrobottega il nipote. Un cane acciaccato ma simpatico prova a infondere un po’ di allegria, scodinzolando tra i bancali dove sono posati polverosi vasi da speziale.

Insomma non sembra partire nei migliori dei modi questa giornata per la raccolta di farmaci. E quando dopo due ore di presenza contiamo si e no una ventina di pezzi donati, comincio a domandarmi se non ci fosse un modo migliore per impiegare quel sabato di febbraio.

Eppure… un giovanile signore, sciarpa di cachemire al collo, sceso da uno scooter di ultima generazione, scansa con gesto elegante il volantino che porgo ma con la coda dell’occhio gli dà una occhiata, Si ferma, torna indietro. Domanda chi siamo. Gli spiego che i medicinali raccolti andranno all’ambulatorio della Caritas in via Marsala a pochi passi dalla stazione Termini. Non dovrebbe entrare in farmacia ma esclama: «Questo lo faccio!». Compra alcune medicine: «Per voi» specifica.

Eppure… una mamma, trafelata come solo le madri di famiglia sanno essere, entra per comprare uno sciroppo per la tosse per il figlio, guarda il manifesto e ascolta la mia spiegazione di come tante coppie povere taglino la spesa sanitaria. Dice: «Compro un altro flacone per la raccolta». E aggiunge: «Nella vita diamo per scontato troppe cose, compresa la salute».

Eppure… una signora chiede se anche qui si fa la raccolta di cui ha sentito parlare alla radio mentre un anziano pensionato che cammina lentamente con il bastone dice «Faccio fatica ad arrivare alla fine del mese, ma cinque euro per voi li posso spendere».

A fine mattina qualcosa è cambiato. Magari non nella quantità ma in quella coscienza personale che scalda il cuore. La titolare apre la porta della farmacia. Mi guarda volantinare lungo la strada, scuotendo per l’ennesima volta la testa, e dice a mia moglie: «Chissà che freddo sta prendendo suo marito». No signora, penso, il freddo vero non è in Italia. Il freddo vero lo stanno prendendo in Turchia, in Siria, in Ucraina. Eppure….

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login