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Pensare il Futuro

AVANTI TUTTA

MARIO AGOSTINELLI - 24/02/2023

autoVia libera del Parlamento Ue al passaggio all’elettrico entro il 2035 per gli autoveicoli di nuova immatricolazione. Tutto il centrodestra italiano vota contro; Ppe spaccato; Salvini: «Decisione contro l’Italia, folle». Pichetto: «Tutelare posti di lavoro». Landini: «Ricordo che su questo terreno l’Italia ha accumulato una serie di ritardi. È almeno dal 2010 che il sindacato chiede di investire sulle nuove filiere della mobilità sostenibile e dell’elettrico. Oggi siamo costretti a rincorrere».

Stando al risultato delle elezioni in Lombardia – la regione d’Europa più inquinata da traffico – la posizione della UE sarebbe stata bocciata. Cerchiamo allora di vederci meglio e di non chiudere gli occhi quando si va a votare o, malauguratamente, non si vota affatto.

Il settore dei trasporti è responsabile del 30% delle emissioni totali di CO2 in Europa. Il voto contrario dei partiti della maggioranza di governo in Italia (che già si erano espressi ad inizio 2023 contro la direttiva per l’efficientamento energetico degli edifici) non è stato sufficiente al partito fossile, poiché il nuovo regolamento è passato grazie al sì dei Socialisti, dei Verdi, delle Sinistre e di gran parte dei liberali di Renew. Netto anche l’appoggio della delegazione del M5S.

Da noi, invece, già il Governo Draghi si era battuto per il principio della neutralità tecnologica, sostenendo che sarebbe stato un errore puntare su una mobilità esclusivamente elettrica.

Le prime fasi dei regolamenti sui gas serra per i veicoli commerciali si erano concentrate sulle emissioni dal condotto di scarico, e questa prospettiva ha portato al settore molti miglioramenti in termini di efficienza. In tutta la trafila di classificazioni da Euro 1 a Euro 6 per gli autoveicoli si sono fissati limiti di emissioni al tubo di scarico. Ma con la decisione del Parlamento UE, che fa riferimento unicamente al vettore elettrico, anziché continuare ad andare nella direzione di combustibili a minor emissioni di carbonio ci si è mossi verso nuove fonti di alimentazione dei motori, come i gruppi motopropulsori elettrici delle batterie, che ottengono la loro energia dall’elettricità con cui si caricano.

E qui entra in gioco non solo il gas misurato allo scappamento del veicolo, ma anche quello immesso in atmosfera dal mix di fonti con cui si alimentano le colonnine. Il passaggio all’elettrico ha un significato che va oltre il settore automobilistico: come si ottiene l’elettricità conservata nelle batterie, o come viene prodotto, eventualmente, l’idrogeno che alimenta le celle a combustibile?

In sostanza: il vettore (elettricità o idrogeno) che consente al motore elettrico di abbassare drasticamente gli inquinanti rispetto al motore a combustione termica, viene a sua volta ottenuto da fonti rinnovabili o da fonti fossili?

La cosa interessante da notare è che per la prima volta un Regolamento sulle emissioni nel settore automotive cita la metodologia dell’intero ciclo di vita (LCA), puntando a diminuire drasticamente anche le emissioni legate alla produzione dell’energia elettrica o dell’idrogeno impiegati dal veicolo.

L’obbiettivo è molto ambizioso e condivisibile: un sostanziale assorbimento di energia elettrica per il settore stradale può fungere da driver per aumentare la quota di energie rinnovabili nel mix di fonti energetiche UE. E, parimenti, “l’inverdimento” del mix di reti aiuta anche “l’inverdimento” del settore stradale.

In base alla penetrazione delle rinnovabili (fissate dalla UE almeno al 45% al 2030) è possibile stimare che le emissioni clima-alteranti (in tutto il ciclo di vita) dei veicoli saranno quasi dimezzate. In definitiva, l’analisi sul ciclo di vita Well-To-Wheel (dal pozzo alla ruota) dimostra che la mobilità elettrica produce notevoli benefici in termini di riduzione delle emissioni di CO2 anche con il mix di generazione attuale e che l’utilizzo di fonti rinnovabili non potrà che migliorare ulteriormente le prestazioni dell’auto elettrica in termini di emissioni di gas serra. Per di più, il veicolo abbatterà radicalmente il rumore e le emissioni inquinanti (NOx, CO, PM, HC) in ambito locale. Perché allora tanta ostilità e insensibilità climatica da parte dei nostri ministri e governanti?

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