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Sport

AH, LA FISICITÀ

CLAUDIO PIOVANELLI - 24/02/2023

Matt Brase

Matt Brase

Tre settimane di sosta non sono poca cosa ma il campionato di basket deve pagare pegno prima alla Coppa Italia (le “final eight” si sono disputate a Torino dal 15 al 19 febbraio) e poi agli impegni della Nazionale (Fiba World Cup contro Ucraina e Spagna 23 e 26 febbraio, però poco più di due amichevoli). Si tornerà dunque in campo il prossimo 5 marzo, quando la Openjobmetis sarà in trasferta a Napoli.

Ma il lungo periodo di inattività agonistica, anche e soprattutto alla luce di ciò che è accaduto a Torino, può stimolare riflessioni e magari pensare a correttivi in corsa.

Inutile nasconderlo, l’esito del quarto di finale di Coppa Italia contro Pesaro ha lasciato molta amarezza nella Openjobmetis e nei suoi tifosi (massiccia la partecipazione alla trasferta di Torino). Ma, al di là del rammarico per l’occasione sfumata, visto che la sconfitta è maturata con soli quattro punti di scarto (80-84) e sino all’ultimo minuto l’esito della sfida è rimasto incerto, bisogna anche considerare oggettivamente alcuni fattori: 1) Pesaro precede Varese nella classifica del campionato, anche se di due soli punti, dunque non è squadra di disprezzabile valore, tutt’altro; 2) Pesaro aveva sconfitto in maniera piuttosto netta la Openjobmetis (101-93) nello scontro diretto di campionato dello scorso 11 dicembre, dopo avere guidato anche con 18 punti di vantaggio; 3) nel quarto di finale di Coppa Italia a Torino Pesaro ha dovuto rinunciare a Moretti e Mazzola che nella sfida di campionato a Pesaro avevano realizzato rispettivamente 22 e 17 punti.

Al tirar delle somme, dunque, la sconfitta con la Carpegna “ci può stare”; e comunque l’occasione per una rivincita ci sarà molto presto, visto che, per via del cosiddetto calendario asimmetrico, i marchigiani renderanno visita alla Openjobmetis a Masnago già il prossimo 12 marzo.

Più in generale, poi, le “final eight” di Coppa Italia ci offrono la possibilità di qualche considerazione di carattere più generale.

Queste partite a eliminazione diretta sono molto più simili a quelle di playoff e lo hanno dimostrato soprattutto le difese arcigne che, nel corso della manifestazione torinese, l’hanno fatta sempre da padrone. Basti dire che nel corso delle sette partite che si sono disputate al PalaAlpitour, solo una volta sono stati raggiunti i 90 punti (semifinale Bologna-Tortona 90-65) e in tre sole occasioni le squadre vittoriose ne hanno realizzati più di 80.

La manovra spumeggiante e velocissima della Openjobmetis, dunque, parrebbe destinata a soccombere quando il gioco si fa duro e aumentano peso e importanza delle difese.

Anche contro Pesaro incompleta è emerso quello che da sempre consideriamo un limite della Openjobmetis e cioè una scarsa fisicità, a dispetto di un atletismo che, al contrario, decisamente non fa difetto ai biancorossi di Brase. Un esempio: quante volte la Carpegna ha scelto di andare a giocare la palla in post basso, dove Varese accusa le maggiori difficoltà?

Oltretutto, la Openjobmetis sta accusando non poco le precarie condizioni di Justin Reyes che, dopo l’intervento chirurgico al ginocchio sinistro e dopo il rientro scintillante contro Napoli (19 punti e 28 di valutazione), ha finito inevitabilmente col pagare dazio allo stop di un mese e mezzo.

Impossibile chiedere a Matt Brase di modificare il suo credo e di cambiare pelle. La Openjobmetis continuerà a correre a perdifiato e praticare il suo “small ball” sino alla fine del campionato, anche perché la struttura della squadra non offre alternative e il gioco a metà campo la penalizzerebbe. Però è anche giusto ipotizzare che la conquista della qualificazione ai playoff non sarà una passeggiata, a dispetto di quell’esaltante quinto posto colto alla fine del girone di andata, e che l’eventuale cammino nei playoff potrebbe essere oltremodo accidentato.

Una grande vittoria questa squadra l’ha comunque già ottenuta: ha conquistato il pubblico di Masnago, come i numeri inoppugnabilmente dimostrano, con i sette “sold out” consecutivi fatti registrare nelle ultime partite casalinghe. E ci sentiremmo di dire che per quest’anno potrebbe anche bastare, con la speranza (perché no?) di continuare a sognare in grande…

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