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QUEGLI SMS

MARCO ZACCHERA - 03/03/2023

Perplessità sull’acquisto di vaccino Pfizer da parte dell’UE

Perplessità sull’acquisto di vaccino Pfizer da parte dell’UE

L’Unione Europea è una realtà concreta e chi ipotizza di uscirne si mette – io credo – fuori dalla realtà dei fatti, della logica, del futuro.

L’Europa o sarà sempre più unita o conterà sempre di meno sullo scacchiere mondiale, ma questo non significa che tra le diverse nazioni non ci saranno sempre delle controversie aperte su molti problemi. Gli Stati Uniti d’America si sono progressivamente uniti a partire dal 1776, ma dopo 250 anni ci sono ancora contenziosi legali tra Stati senza dimenticare una sanguinosa guerra civile scoppiata cento anni dopo la nascita dell’Unione,

Uno degli aspetti che sempre più conterà è la vicinanza tra strutture europee e cittadini con – ci si augura – sempre di più una elezione diretta dei vertici di governo europeo, rischiando altrimenti una lontananza tra istituzioni e cittadini con un aumento della diffidenza.

Un altro aspetto importante è quello della trasparenza: le recenti vicende del Qatargate hanno sottolineato come vi siano possibilità di poca trasparenza a discapito della credibilità della stessa istituzione.

Per esempio pochi hanno saputo che nei giorni scorsi il New York Times ha denunciato la Commissione Europea per non aver reso pubblico lo scambio di messaggi tra la presidente Ursula Von der Leyen, e il CEO di Pfizer Albert Bourla, relativi al contratto che ha portato all’acquisto del vaccino Covid da parte dell’Europa.

Un tema delicatissimo sul quale il quotidiano (di solito citatissimo ogni volta che parla male di Trump e dei repubblicani, spesso ripreso in TV e sui giornali italiani) sostiene che la Commissione aveva l’obbligo di rendere pubblici i messaggi, in nome della trasparenza, visto che hanno portato ad un contratto per miliardi (non milioni!) di euro.

Le accuse alla Von der Leyen per il suo rapporto privilegiato con Pfizer (il cui vaccino è costato all’ Europa 10 volte di più rispetto ad AstraZeneca) risalgono ad aprile del 2021, quando il New York Times, sulla scorta di un’inchiesta di neztpolitik.org, rivelò che i due avevano trattato direttamente tra loro tramite “chiamate e sms” una fornitura di 1,8 miliardi di dosi di vaccino anti Covid. Da qui l’intervento della mediatrice europea, Emily O’Reilly (la “mediatrice europea” è la garante sulla trasparenza delle operazioni della Commissione Europea), che invano ha chiesto di avere accesso alle conversazioni confidenziali. La Commissione tramite la ceca Vera Jourovà – commissaria alla trasparenza – aveva spiegato che i messaggi potevano essere stati cancellati, a causa della loro “natura effimera”. Nella vicenda si è ora inserito anche il Parlamento europeo con molti eurodeputati che hanno chiesto alla Von der Leyen e a Bourla di comparire in audizione, ma finora nessuno dei due ha accettato di farlo.

Lo scorso ottobre, la Procura europea aveva annunciato di avere aperto un’inchiesta sull’acquisto dei vaccini anti Covid dopo che una relazione della Corte dei conti dell’Ue aveva sollevato non poche perplessità sulla gestione della trattativa tra Bruxelles e Pfizer. La presidente UE avrebbe infatti trattato personalmente con la casa farmaceutica senza neppure coinvolgere il gruppo negoziale in cui sono rappresentati gli Stati, rifiutandosi inoltre di rispondere alle richieste di chiarimento della Corte.

È ammissibile che si “trattino in proprio” questioni di questo tipo, soprattutto quando è tuttora senza risposta l’altra indagine sul coinvolgimento di Heiko von der Leyen (il marito della presidente) in un progetto di ricerca sui vaccini a mRna, la tecnologia usata dalla tedesca BioNTech e da Pfizer per il loro farmaco contro il Covid? Il progetto è finanziato anche dall’Italia con 320 milioni di euro provenienti dal Pnrr e prevede la partecipazione della società biotech statunitense Orgenesis, di cui Heiko von der Leyen era direttore scientifico. Dopo le polemiche il marito della leader Ue si è dimesso dall’incarico all’interno del progetto, ma resta aperta la questione di un pagamento esorbitante a Pfizer per i vaccini se poi vengono pagate dalla UE anche le ricerche scientifiche.

Sono questioni di trasparenza che vanno chiarite o, appunto, a perderci sarà il rapporto fiduciario tra cittadini ed Unione Europea

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