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Attualità

SACRO MONTE, FUNICOLARE FANTASMA

CESARE CHIERICATI - 31/03/2023

La funicolare che non c’è

La funicolare che non c’è

“Patrimonio Unesco senza funicolare, senza collegamenti con il Campo dei Fiori. Ho aspettato il piccolo bus per il Campo dei Fiori a Piazzale Pogliaghi, ma dopo un’ora e mezza di inutile attesa col delusissimo nipotino ho rinunciato. In vista della stagione estiva siamo in pieno disservizio, ma ci riempiamo la bocca di politiche green, poi di fatto però costretti ad usare l’auto, se poi sei con un bimbo piccolo che più di tanto non può camminare ti affidi al servizio pubblico con tanto di orario, non rispettato e senza avvisi”.

Impeccabile, pubblica esternazione sui “social” di una nonna premurosa, la musicista Bruna Panella, da sempre attenta al decoro cittadino e all’arte non meno che all’efficienza delle strutture turistiche fondamentali, come appunto la cremagliera che porta al Sacro Monte. Uscita di scena il 4 dicembre del 2021 è di fatto scomparsa dai radar dei tanti varesini affezionati frequentatori della via delle Cappelle e dell’antico borgo.

Quasi un anno dopo, ai primi di ottobre del 2022, una dichiarazione del presidente della Regione Attilio Fontana, ex sindaco di Varese per due mandati consecutivi, aveva fatto ben sperare. “A breve restituiremo ai cittadini un’opera di grande importanza per la città e non solo, disse. Il Sacro Monte è un emblema della Lombardia e il ripristino della funicolare migliora l’accessibilità e l’attrattività del sito Unesco”. Affermazione seguita dalla piena disponibilità a mettere a disposizione i fondi necessari (un milione e mezzo di euro sembra) per le costose manutenzioni straordinarie tra l’altro coincidenti con l’uscita di scena, per pensionamento, del manovratore capo, figura comunque decisiva per far ripartire il trenino.

Sembrava che finalmente tutto fosse pronto invece tutto è caduto di nuovo nel dimenticatoio. Fatto sta che sono trascorsi 18 mesi dal fermo, con due Natali e quasi ormai due Pasque di assenza, e non si hanno notizie precise. Eppure l’interesse per questa minuscola struttura (400 metri scarsi di ascesa per un dislivello di circa 165 metri, 2 minuti di percorrenza) negli ultimi sette anni è stato sempre in crescita salvo ovviamente nei tempi bui della pandemia.

Ovvio che il lungo alt abbia aggravato la vera piaga d’Egitto della nostra montagna, ovvero la sua accessibilità che incontra gravi intoppi nei fine settimana di bel tempo e in tutte le feste comandate di eguale segno. Dopo tanto tergiversare servono scelte concrete ed equilibrate da affiancare alla cremagliera per rispondere a una domanda di posti auto a geometria variabile: 180 stalli al piazzale Montanari, secondo alcuni tecnici, potrebbero essere un numero ragionevole. Fermo restando che, nei momenti di massimo afflusso, non si potrà comunque prescindere dalla chiusura della strada di accesso alle automobili. Quindi il ricorso a un servizio di navette di andata e ritorno, programmato su tempi ragionevolmente veloci e pubblicizzato a dovere, appare inevitabile anche per il futuro.

È questa la questione di fondo su cui dovranno pronunciarsi gli “Stati generali” del borgo con in prima fila Comune, enti ecclesiastici, Osservatorio, Università e associazioni varie. Assise virtualmente convocata ma ancora senza date precise. Diversamente non si andrà lontano, ancora una volta. Tutto questo dovrà essere discusso, valutato e ci auguriamo programmato avendo ben chiaro però che la montagna varesina non si esaurisce nel borgo Unesco, ma ha nel Campo dei Fiori un altro importantissimo epicentro oggi in splendida decomposizione per quanto riguarda il Grand Hotel e la funicolare, quella sì straordinaria. Con il suo approdo al cielo e alla vista incantevole dei laghi.

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