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Libri

DIARIO D’UN CAMMINATORE

CLAUDIO PIOVANELLI - 14/04/2023

sommarugaErnesto Sommaruga è un personaggio assai noto nell’ambito calcistico della provincia di Varese: ha guidato, tra le altre squadre, Solbiatese, Caronnese e Mozzatese, ha operato nei settori giovanili di Varese, Pro Patria e Legnano, è stato viceallenatore del Varese in serie B nella stagione 2011-12.

Ma quella del calcio è probabilmente solo la sua seconda passione tra quelle coltivate a livello non professionale, perché la prima è quella del cammino.

Sì, Ernesto è un grande camminatore e nell’arco dell’ultimo quarto di secolo i suoi passi hanno calcato mezza Italia e mezza Europa.

Qualche tempo fa, varcata la soglia dei 70 anni ma sempre in piena ed entusiastica attività, ha pensato bene di mettere mano agli appunti che scrupolosamente aveva annotato nel corso delle sue numerose esperienze. Ne è uscito un libro che è un diario per molti versi straordinario, in cui alla pratica del cammino, con tutte le sue problematiche di carattere meramente pratico, si sommano i risvolti psicologici, dettati dalle difficoltà che si è costretti ad affrontare e a risolvere per poi proseguire il viaggio ma soprattutto dagli incontri, alcuni frettolosi e superficiali ma altri intensi e corroboranti. Insomma, una grande metafora della quotidianità, della vita di ogni giorno.

Il libro si intitola “Basta poco – I “cammini” che danno un senso alla vita” e questo è già uno dei grandi insegnamenti: basta infilare davvero poco nello zaino che è il compagno di viaggio di chi cammina; anzi, è necessario che dentro quel contenitore ci sia soltanto l’indispensabile, perché il peso eccessivo renderebbe poi insopportabile la fatica.

Il cammino solitario è in primis un viaggio alla ricerca profonda di se stessi e, così come ogni esperienza e ogni giorno della vita sono diversi dagli altri che li hanno preceduti, allo stesso modo ogni cammino è diverso dai precedenti e non solo perché le strade sono differenti e differenti sono le persone che si incontrano. Sommaruga osserva queste persone incontrate casualmente, le scruta, le soppesa, da ognuna cerca di trarre un motivo di arricchimento: a volte ci riesce e a volte no, perché non tutti hanno qualcosa da dare o non tutti riescono a farlo, o, forse ancor più semplicemente, non riescono a farlo proprio con quell’interlocutore. La comunicazione è un grande mistero, ancor più quando la si ricerca nel corso di un’esperienza come quella del cammino che è solitaria per antonomasia e che, come s’è detto, risponde forse principalmente a una richiesta di introspezione se non di autoanalisi.

È una lettura a vari livelli quella proposta dal libro di Sommaruga: da una parte gli aspetti più banalmente pratici proposti (o imposti) dai cammini, l’alternarsi di strade e sentieri, di odori e profumi, di sole cocente e pioggia battente; dall’altra le sensazioni dettate dagli incontri o dai paesaggi, dalla fatica che a volte avverti già dal primo chilometro della tua marcia quotidiana alla soddisfazione che provi la sera nel letto dopo essere giunto a destinazione.

Ernesto Sommaruga riserva un’ultima riflessione alla quarta di copertina del suo libro: <Quando torni da un cammino ti rendi conto che il mondo è sopravvissuto anche senza di te e che non sei indispensabile>. Ma è davvero solo una delle tante pillole di saggezza che queste pagine ci propongono, sollecitate dai “cammini”.

“Basta poco”, edito da Macchione, verrà presentato a Varese giovedì 20 aprile alle ore 21 alla Sala Montanari, in via dei Bersaglieri n. 1.

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