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Attualità

LA VARESE SOSPESA

CESARE CHIERICATI - 05/05/2023

Lavori in Largo Flaiano

Lavori in Largo Flaiano

Difficile questa volta non essere d’accordo con Mauro Gregori, infaticabile critico dell’Amministrazione Galimberti, sulla sua frequentatissima pagina Facebook. Nei giorni scorsi ha chiesto all’esecutivo un vero e proprio tagliando di controllo sui progetti in corso e su quelli messi in calendario per il prossimo futuro. L’elenco delle opere promesse e in parte già avviate è lungo e testimonia quanto meno l’impegno da parte dell’attuale giunta per una svolta operativa capace di sciogliere alcuni nodi storici della città trasformandone l’inerzia vitale e l’immagine.

La lista di Gregori chiede con puntiglio di saperne di più su quanto sta accadendo nei vari cantieri aperti e su quelli annunciati: recupero della caserma e piazza Repubblica; rifacimento dell’area delle stazioni; rinascita come teatro dello storico cinema Politeama; riapertura del Lido della Schiranna; sistemazione e rilancio dell’Isolino Virginia, patrimonio Unesco; ripartenza della Funicolare del Sacro Monte fuori servizio da sedici mesi; rifacimento di Largo Flaiano; super scuola di San Fermo; studentato urbano dell’Insubria a Biumo inferiore e riassetto della viabilità del quartiere; inesausto e disordinato taglio delle strade per la posa della fantomatica fibra ottica; rigenerazione dell’area ex Macchi. Un elenco molto corposo e ambizioso non c’è che dire. Sappiamo tutti che ognuno di questi interventi e progetti presenta tempi, problemi e difficoltà differenti, molto spesso imprevedibili (vedi la ricopertura del Vellone in piazzale Kennedy), con l’aggravante di ordine generale che si lavora comunque in un paese oppresso dalle burocrazie e da un sostanziale esilio del buon senso dalla scena politica e amministrativa, sia alla scala nazionale sia a quella locale.

Su questo complesso di opere nell’ultimo anno e mezzo, in pratica dalla riconferma di Galimberti, è calata come una cortina di nebbia dalla quale di volta in volta affiora qualche notizia relativa a questo o a quel cantiere. Più che speranze questo indistinto alone di silenzio alimenta nei cittadini una sorta di smarrimento e di sfiducia endemica. Tanto, pensano e dicono in molti, i disagi non finiranno mai, le protezioni arancioni poste a tutela dei cantieri aperti diventeranno perenni perché non ci saranno fondi sufficienti per coprire i costi generati dalla recente inflazione. Così il brutto temporaneo si teme diventi permanente, come già è accaduto in passato a Varese sotto altri cieli politici.

È il caso delle manutenzioni ordinarie: marciapiedi, strade, portici sporchi con qualche eccezione, aiuole, giardini e giardinetti, rotonde, facciate ferite da orrendi graffiti, strisce pedonali impallidite fino alla cancellazione. Si tratta di una mala erba con radici lontane che nessuno ha saputo o voluto estirpare; non il centrosinistra di Galimberti e tanto meno prima il centrodestra di Fumagalli e del doppio Fontana. Lo testimoniano gli archivi di RMFonline e degli altri media locali: decine e decine di pezzi sul progressivo deteriorarsi del decoro urbano. A tutt’oggi sembra che nessuno voglia affrontare le manutenzioni come problema prioritario della città e non come fatto episodico, trascurabile, marginale. Un fastidio anziché un dovere civico.

Ecco allora la richiesta, condivisibile, di Gregori al sindaco Galimberti di un confronto aperto con i cittadini e i media in cui si mettono finalmente le carte in tavola: cantiere per cantiere, progetto per progetto, manutenzione per manutenzione dicendo con chiarezza dove si è arrivati, come si intende proseguire e se realisticamente esiste la possibilità economica di farlo. Diradiamo le nebbie con un esercizio di trasparenza, di verità, di lealtà nei confronti di una Varese spesso distratta, ma dalla memoria lunga. Vareseinforma, le ultime news del Comune di Varese è un buon strumento promozionale, ora serve altro.

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