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Attualità

DIFENSORE D’OGNI FEDE

SERGIO REDAELLI - 12/05/2023

Il giuramento di Carlo III con la mano sulla Bibbia

Il giuramento di Carlo III con la mano sulla Bibbia

God save the King, Dio salvi il re. L’incoronazione di Carlo III celebrata dall’arcivescovo di Canterbury nell’abbazia londinese di Westminster ha avuto un carattere vistosamente religioso. Come si usa da secoli. Dai tempi di Enrico VIII, che aprì lo scisma anglicano nel 1534 con il Supremacy Act che faceva di lui il responsabile supremo della Chiesa d’Inghilterra, i monarchi inglesi sono capi religiosi a tutti gli effetti. Anche se la nascita della Chiesa anglicana ha poco a vedere con la teologia ed è piuttosto l’effetto di un conflitto personale. Fu la protesta del re contro il papa Clemente VII che non gli aveva dato la dispensa per divorziare dalla sterile Caterina d’Aragona e sposare Anna Bolena, poi finita comunque al patibolo.

Carlo ha posato la mano sulla Bibbia dichiarando di essere un fedele anglicano e si è impegnato a garantire la successione protestante al trono, ma la sua fede religiosa è aperta e tollerante.

Ha voluto che al rito dell’incoronazione fossero rappresentate tutte le religioni, mentre a quelle di Elisabetta vi erano soltanto esponenti della Chiesa d’Inghilterra. La confessione cattolica era rappresentata dal cardinale Vincent Nichols di Westminster, che ha impartito la benedizione al nuovo monarca con i leader protestanti e ortodossi. Il papa ha inviato a Carlo III una preziosa reliquia, costituita da frammenti della croce di Cristo.

Anche i vescovi cattolici di Galles, Scozia e Irlanda del Nord si sono uniti alla cerimonia insieme al segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Pietro Parolin in rappresentanza del pontefice – per la prima volta dal 1553 un alto prelato vaticano ha preso parte all’incoronazione di un sovrano inglese! – e al nunzio apostolico di recente nomina in Gran Bretagna, l’arcivescovo spagnolo Miguel Maury Buendía. La cerimonia ha compreso una lettura della Bibbia da parte del primo ministro britannico Rishi Sunak, induista praticante, e la presentazione di simboli da parte di leader musulmani, ebrei, sikh e appunto induisti.

Carlo III ha da tempo espresso la convinzione di dover essere, in una moderna società multiculturale, difensore di tutte le fedi, non solo di una. Già in passato ha dimostrato la personale apertura verso i cattolici, posticipando il proprio matrimonio con Camilla nel 2005 per partecipare ai funerali di Giovanni Paolo II. Nel corso della sua vita ha già incontrato tre pontefici: Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e papa Francesco.

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