Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Parole

CI TENEVA

MARGHERITA GIROMINI - 02/06/2023

barbianaNelle pagine della rubrica “Parole” non può mancare l’elogio di don Milani per il suo eccezionale contributo alla valorizzazione della parola negli anni dell’esperienza a Barbiana.

Chi ha avuto l’opportunità di salire al piccolo agglomerato di case tra le montagne del Mugello, su fino alla chiesa di Barbiana, ha potuto visitare la canonica dove si svolgevano le lezioni in un contesto di grande povertà. Si sarà chiesto come sia stato possibile produrre una nuova cultura scolastica sia parlata sia scritta di grande livello in una tale situazione.

La gradevolezza dei luoghi fisici dove si realizza la didattica, che io avevo sempre ritenuto un ingrediente importante per una serena opera educativa, a Barbiana diventa fattore secondario. L’esperienza di don Milani è stata negli anni 60’ un punto di riferimento dell’innovazione scolastica d’eccellenza. Osteggiata dalle autorità e a lungo mantenuta ai margini, per fortuna è stata apprezzata e fatta conoscere in Europa da numerosi educatori italiani e stranieri.

La pedagogia di don Milani è eclettica nei metodi ma rigorosa nelle finalità e negli obiettivi educativi al cui centro vengono posti la parola e il dialogo. Tra le mura della canonica di Barbiana la voce del maestro è accompagnata dalle parole dei ragazzi costantemente spronati a consolidare l’acquisizione di un linguaggio articolato e complesso.

La passione per le parole si realizza solo in un ambiente dove si muovono individui liberi in formazione che sono aiutati a parlare, leggere e scrivere per comunicare con gli altri. Ogni ragazzo costruisce giorno dopo giorno le competenze linguistiche utili a interloquire anche con ospiti e visitatori, che contribuisce a far raggiungere l’emancipazione culturale e sociale necessaria al cittadino consapevole.

La classe di Barbiana è luogo di ricchi scambi culturali, un laboratorio permanente di lavoro sulla parola, che è il perno su cui si muove la rivoluzione dei metodi e dei contenuti. Nella scuola di don Milani si interviene per esprimere pareri, conoscenze, informazioni. Si scrive quando ci sono cose da dire, come ad esempio per preparare lettere dirette alle autorità che hanno il compito di fornire risposte e servizi ai cittadini.

Si legge molto, da soli o in gruppo, si fanno ricerche sui libri e allo stesso tempo indagini sul territorio. Ci si accosta ai classici, addentrandosi nelle pagine della Bibbia e della Costituzione.

Significative le parole che ancora oggi accolgono i visitatori: una frase in inglese che introduce alla filosofia di Barbiana: ”I care” motto degli studenti americani. Che sta per “Ho cura”; “Mi interesso”, “Mi sta a cuore”, “Ci tengo”, e conferma la mission e la vision di questa scuola.

Don Milani, nato in una famiglia ricca e colta, per primo si cura, si interessa, mostra affetto, tiene ai suoi ragazzi più bisognosi perché è in grado di quantificare il peso delle privazioni derivanti dall’esclusione. Sa che ci vogliono le parole giuste per rivendicare i propri diritti e per riconoscere quelli degli altri e parole precise per inserirsi in maniera attiva e proattiva nel proprio contesto sociale.

Don Milani non ha dubbi: è la lingua che fa uguali.

Lo scorso anno il Papa in visita a Barbiana ha affermato che «senza la parola non c’è dignità e quindi neanche libertà e giustizia» riconoscendo al Priore «il merito di avere insegnato che la parola può “aprire la strada alla piena cittadinanza nella società, mediante il lavoro, e alla piena appartenenza alla Chiesa».

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login