Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Politica

DEFENSOR FIDEI

SERGIO REDAELLI - 21/09/2023

il-primo-ministro-ungherese-viktor-orbanFa discutere il richiamo a “difendere Dio, l’identità della famiglia e tutto ciò che ha costruito la nostra civiltà” lanciato da Giorgia Meloni al forum demografico di Budapest, gradita ospite del primo ministro ungherese e “suo buon amico” Viktor Orbán. Una sfida dichiarata alla Ue dove nascono sempre meno figli, un invito a combattere l’impostazione laica sempre più ostile in Europa alla famiglia e “a tutelare la nostra civiltà” con adeguate politiche sul modello magiaro. Parole dette quasi ad intestarsi il ruolo di “defensor fidei” dei secoli passati, punge il giornale cattolico Avvenire, utilizzando l’aspetto religioso come strumento politico.

“Una frase potente dal retrogusto spiazzante, generatore di un qualche imbarazzo, in primo luogo per quel tono così netto ed esplicito, non usato nemmeno dal papa”, scrive l’editorialista di Avvenire. A chi obietta che difendere Dio (o almeno non offenderlo) è un’azione spirituale e non politica, basta ricordare che Trump si fece fotografare con la Bibbia in mano non per giurare nel giorno dell’insediamento ma ordinando alla polizia di attaccare i manifestanti di fronte alla Casa Bianca a Washington dopo la morte di John Floyd, soffocato a terra da un poliziotto bianco nel 2020 a Minneapolis. E che Salvini sgranava il rosario nei comizi a favore delle telecamere.

Perché, allora, quella frase della premier? Per Meloni l’Ungheria è un esempio virtuoso da imitare per combattere il calo demografico. Il governo magiaro spende il 5% del prodotto interno lordo per sostenere il tasso di natalità, esenta a vita dal pagamento delle tasse le donne con almeno quattro figli, concede prestiti anticipati alle coppie con almeno tre figli e accorda aiuti finanziari alle famiglie numerose per acquistare casa e automobile. Elargire incentivi fiscali e sussidi economici per difendere la famiglia è una buona idea, da copiare. In dieci anni i matrimoni in Ungheria sono raddoppiati.

Ma guai a parlare ad Orbán di condividere il problema dei migranti. La premier italiana era a Budapest nel giorno di maggior picco degli sbarchi a Lampedusa e i due leader ne hanno discusso. Per entrambi occorre prevenire le partenze attraverso il sostegno politico-economico ai Paesi di origine e di transito, va dichiarata guerra ai trafficanti di esseri umani, si deve organizzare un’efficace politica di rimpatrio per chi non ha diritto a restare in Europa. Ma sugli sbarchi in atto, dice l’ungherese, l’Italia si arrangi. Blocchi navali, mega-strutture detentive, militari a difesa delle coste? Che faccia un po’ come le pare. E i valori cristiani condivisi? E la tragica emergenza dei quotidiani morti in mare, bambini compresi? Boh, Orbán pensa alla natalità delle famiglie, purché siano ungheresi.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login