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Cultura

SOLE DIO

LIVIO GHIRINGHELLI - 20/10/2023

incaLa religione degli Inca è quella del popolo del Quechua nel Sudamerica, sviluppatasi fra il 1260 e il 1532 d.C.; riguardava il Perù, parte della Bolivia, dell’Ecuador, dell’Argentina, del Cile e della Colombia. Il termine “Inca” fu attribuito come titolo del sovrano della stirpe. Il grande Impero degli Inca (1438-1532) comprendeva all’inizio del sec. XVI tutta l’area andina da Quito fino a Valparaiso. Capitale Cuzco (l’ombelico), considerata il centro della terra. L’inizio della dinastia è da collocare verso il 1260, quando un gruppo di tribù colonizzò l’altopiano peruviano e la vallata di Cuzco, fondatore Manco Capac, incaricato dal dio sole Inti di trasmettere la conoscenza agli abitanti delle zone montuose.

Il nono inca, Cusi Yupanqui (1438- 1471) assoggettò nel 1470 il regno Chimu. Il decimo inca Tupac Yupanqui (1471-1493) estese verso sud l’Impero, il successore Huayna Capac nel 1513 sottomise la regione di Quito (Ecuador): fu il momento di massimo splendore dell’Impero; ma nel 1531 lo spagnolo Francisco Pizarro (1475- 1541) dà inizio alla conquista del potente dominio incaico, grazie anche alla lotta fra i due fratelli inca Huascar e Atahualpa. Ucciso quest’ultimo con uno stratagemma, la capitale Cuzco fu conquistata solo nel 1533.

Fattore di stabilità del regno incaico era la religione, una teocrazia retta dal sovrano col titolo di Sapa Inca, discendente dalla divinità suprema. Nel Pantheon figuravano Viracocha (schiuma del mare) inconoscibile creatore del sole, della luna e delle stelle. Sua sposa la dea Mamacocha; nella regione costiera era venerato il dio creatore Pachamac. In quanto divinità creatrice sull’altopiano il dio creatore era identificato con il sole (crea gli uomini dall’argilla). Il dio del sole Inti era venerato come essere supremo. Sposa e sorella di Inti la dea Mama Quilla, in origine più potente e splendente del sole. S’aggiungevano Pachamama, divinità della terra e della fertilità e Illapa, dio del fulmine, della pioggia e del temporale.

Uno dei due regni dell’al di là veniva chiamato Hanakpachga, paradiso nella sfera del dio sole. L’altro era un luogo di freddo e fame nella sfera della dea delle terra. La proprietà terriera era divisa in tre parti: il territorio inca appartenente al re, quello del sole e dei templi al dio sole e ai suoi sacerdoti, alla popolazione spettava il territorio comune come proprietà collettiva.

Erano severamente vietati come comportamenti l’indolenza, la menzogna e soprattutto il furto (motto riassuntivo: nessun ladro, nessun pigro, nessun bugiardo). Quattro le solennità principali: Intip Raymi (danza del sole) per nove giorni; il fuoco acceso sarebbe stato custodito per un anno dalle vergini del sole; in primavera la festa della purificazione, in settembre quella del raccolto, in dicembre la festa dell’estate: rari i sacrifici umani, per quelli animali si preferivano i lama. Le vergini del sole dimoravano in comunità simili a monasteri ed erano tenute a una severa castità.

Chi rompeva il voto veniva seppellita viva. Il sovrano e la nobiltà praticavano la poligamia. I santuari erano posti sotto terra o collocati su piramidi. Luogo cultuale principale il tempio Coricancha (casa d’oro). Elemento sacro e rituale l’acqua. Da segnalare nel quartiere religioso di Machu Picchu il tempio delle finestre sulla sommità della roccia e l’osservatorio con lo gnomone solare, l’hintihuatana.

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