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L'antennato

FENOMENO PARATELEVISIVO

STER - 01/12/2023

tennisNo, non sono i Mondiali di calcio. Quelli, si sa, ogni quattro anni catalizzano l’attenzione di tutti, anche degli odiatori del genere, anche di chi nella vita concepisce solo il bridge o il curling. Ma il prodigio delle scorse settimane è stato il tennis, o per meglio dire: Jannik Sinner.

Il campione 22enne è sbocciato mediaticamente (e forse atleticamente, ma questo non sta a me dirlo) in corrispondenza della sua recente, prolungata disfida con Novak Djokovic, il tennista serbo numero 1 al mondo che ha affrontato ripetutamente quest’autunno. Prima alle ATP finals di Torino, dove Novak ha vendicato in finale la sconfitta a sorpresa inflittagli dal giovane italiano nella fase a gironi, e poi nella semifinale di Coppa Davis, lo scorso 25 novembre, dove invece Jannik ha saputo imporsi 6-2, 2-6, 7-5, portando così l’Italia in finale, in cui si è poi affermata sull’Australia.

Fin qui, il dato sportivo. Ma è il dato televisivo che qui interessa sottolineare, ed è davvero notevole. Il crescente interesse verso le gesta sportive di questo nostrano Davide alle prese col Golia della racchetta ha infatti pesantemente condizionato il palinsesto televisivo di queste settimane, e se per il calcio si è da sempre avvezzi ad ogni rivoluzione in nome della partita, il tennis è uno sport che davvero raramente raccoglie numeri rimarchevoli a livello assoluto tali da far temere le corazzate dell’informazione, o dell’intrattenimento.

Ebbene, le partite di Sinner, dopo il rotondo 14% di share portato a casa dal rosso tennista proprio nella partita contro Djokovic, hanno improvvisamente avuto una fiammata di interesse e in particolare l’incontro con Holger Rune, terzo match dei gironi delle ATP finals di Torino, ha spinto i dirigenti di Mediaset a decidere di cambiare giorno e settimana di debutto a un grande show di prima serata come “Io canto generation” condotto da Gerry Scotti, facendo rimodulare a cascata la programmazione di un’altra corazzata come Grande Fratello di Alfonso Signorini, che a sua volta era stato spostato dalla sua collocazione abituale del giovedì al mercoledì proprio per far spazio alle ugole canterine dello zio Gerry. In conseguenza, anche l’attesissimo debutto della fiction Rai “Un professore” con Alessandro Gassman e Nicolas Maupas, è stato posticipato per rintuzzare lo spostamento di Scotti.

E poi non si contano le puntate dell’Infoteinment del daytime saltate per far spazio al tennis, con Milo Infante amareggiatissimo su tutti a versare il sangue della sua “Ore14” su Rai2, e alla fine – anche comprensibilmente – la finale di Coppa Davis del 26 novembre ha incollato al video (tra Rai e Sky) qualcosa come 3.735.000 spettatori, per uno share del 22.5% complessivo. Manca però il riscontro storico: nel 1976 ai tempi della prima e ultima “insalatiera” vinta da Panatta&C. in Cile, non c’era l’auditel e nemmeno la diretta Tv (ma neanche la differita, il poco che c’è – come ha spiegato lo stesso Adriano nazionale al Corriere – erano i filmati amatoriali degli appassionati cineasti più avventurosi): ma anche in assenza di una pietra di paragone, non c’è dubbio che Sinner abbia battuto il record che è stato inseguito e sempre sfuggito a generazioni di tennisti azzurri prima di lui, da Canè a Nargiso, da Camporese a Pescosolido, a Gaudenzi: far accorgere alla televisione che esiste anche il tennis italiano, e può far muovere le montagne. E pure i Gerryscotti!

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