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Sport

TROPPI ERRORI

CLAUDIO PIOVANELLI - 08/12/2023

Luis Scola

Luis Scola

Troppi errori. Molto semplicemente, si spiega così la situazione di pericolo che la Openjobmetis sta vivendo in questo delicatissimo momento della sua stagione.

Ma perché sono stati commessi così tanti errori? Evidentemente qualcosa non ha funzionato nella scelta dei nuovi giocatori, apparsi di caratura nettamente inferiore rispetto a quelli che avevano vestito la maglia biancorossa nella stagione precedente. Questione di soldi? Probabilmente, anzi sicuramente sì. Ma non ci pare che l’anno prima la società disponesse di capitali di molto superiori rispetto agli attuali.

E allora diciamo che la rinuncia a chi aveva “confezionato” la Openjobmetis 2022/23, e cioé il g.m. Michael Arcieri, è stato il primo errore. Arcieri aveva utilizzato un “metodo” per l’ingaggio dei giocatori: ben cinque elementi della bella Openjobmetis dello scorso anno avevano giocato nei Vipers di Rio Grande Valley, club affiliato agli Houston Rockets che il g.m. conosceva assai bene. Così, in rapidissima successione, nel gennaio 2022 erano arrivati, immediatamente dopo l’ingaggio di Arcieri, prima il coach Johan Roijakkers (dopo l’esonero di Vertemati) e poi Justin Reyes.

All’inizio della scorsa stagione erano stati scelti Colbey Ross, Markel Brown, Jaron Johnson e Tariq Owens e tutti, in tempi diversi e per periodi più o meno brevi, avevano vestito, come Reyes, i colori dei Vipers, al pari del nuovo allenatore Matt Brase. Insomma, personalmente o attraverso persone di fiducia, Arcieri aveva “pescato” molto bene, pur in un ambito decisamente ristretto.

Quest’anno, come spesso capita dopo stagioni positive, Varese ha perso molti, moltissimi pezzi. Il g.m. Arcieri (a Trieste), il viceallenatore Galbiati (a Trento come capo allenatore, rivelazione sin qui del torneo) e i giocatori che se ne sono andati sono stati giustamente attratti da situazioni professionali ed economiche più allettanti e Varese non è stata in grado di trattenerli.

Rifare una squadra praticamente ex novo non è mai facile, le condizioni economiche non hanno aiutato, la Openjobmetis ha dovuto fare ricorso a qualche “scommessa” che, risultati alla mano, è stata persa.

Nel mirino delle (giuste) critiche soprattutto l’allenatore Tom Bialaszewski e i giocatori Vinnie Shahid e Willie Cauley-Stein, guarda caso il playmaker e il pivot, cioé la coppia che da quando il basket è basket forma l’asse portante di qualsiasi squadra.

“Biala” è alla sua prima esperienza da capo allenatore e Scola lo ha scelto dopo l’addio di Matt Brase; lo aveva conosciuto durante la comune militanza all’Olimpia Milano, dove il tecnico di New York era stato per due anni tra gli assistenti di Ettore Messina. Ma Bialaszewki è arrivato a Varese quando la squadra era praticamente già fatta, né gli si può imputare alcuna scelta tecnica visto che è Scola a dettare le regole e a imporre in che modo giocare. Discutibili, invece, talune decisioni dell’allenatore nella gestione delle partite; contro Cremona, ad esempio, nell’ultima partita persa dalla Openjobmetis, ha lasciato in campo quasi per l’intero ultimo quarto un frastornato Shahid che non a caso negli ultimi due minuti ha dovuto incassare due stoppate e subire la tripla di McCullough, sua avversario diretto, che ha deciso la sfida.

E proprio la scelta di Shahid ha rappresentato sin qui il principale problema della Openjobmetis perché la sua inadeguatezza rispetto al livello della serie A italiana è apparsa da subito molto chiara e condizionante.

Si è detto poi di Cauley-Stein: i buoni precedenti, anche se non recentissimi, in NBA non hanno rappresentato quella garanzia di buon rendimento che un atteggiamento un po’ “fiacco” ha contribuito a rendere troppo sporadico. Ironia della sorte, WCS ha disputato la sua peggior partita, contro Cremona, proprio in occasione della migliore prestazione di Tariq Owens, suo predecessore nel ruolo, con la maglia di Napoli…

Rimedi? Posto che soldi a disposizione ce ne sono pochissimi (ricordiamo la penosa vicenda legata al Gruppo Pelligra), non resta che un intervento per sostituire Shahid, restituendo così alla squadra un playmaker “vero” e all’altezza, in grado oltretutto di evitare che in questo ruolo vengano impiegati Moretti e soprattutto Hanlan, tiratore di razza ma spesso limitato nelle sue performances offensive dalla necessità di fare gioco.

Intanto il campionato incombe: la partita di domenica 10 dicembre a Brindisi sarà già caldissima, per chiudere il girone d’andata seguiranno il derby con Milano a Masnago (17 dicembre), la trasferta a Pesaro (23 dicembre), la sfida interna con Reggio Emilia (29 dicembre) e infine il viaggio a Treviso (7 gennaio). Buon divertimento!

Foto scola

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