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Attualità

LUMINARIELAND

FABIO GANDINI - 15/12/2023

giardiniUno a uno, palla al centro.

Nel primo tempo, l’anno scorso, aveva segnato il centrodestra, l’opposizione comunale a Palazzo Estense: fu un gol abbastanza sorprendente, perché realizzato quasi a porta vuota e quindi con colpe ben evidenti di una difesa normalmente assai attrezzata e attenta. C’è chi addirittura giura che si sia trattato di un autogol…

Nel secondo tempo, quest’anno, ecco invece il pareggio dell’amministrazione: un gol bello, non c’è che dire, di quelli che ti gusteresti volentieri più e più volte nei replay post-segnatura.

Una metafora calcistica per una partita – anche politica – che si gioca davvero in quel di Varese: è il match delle luminarie natalizie. Da quando il sindaco della Città Giardino risponde al nome di Davide Galimberti, i due schieramenti in consiglio comunale hanno sempre trovato nell’argomento un terreno fertile per darsele di santa ragione, tra accuse di sprechi e rozzezza e risposte piccate con dati alla mano sull’attrattività turistica generata dagli spettacoli allestiti.

Il terreno di gioco sono i Giardini Estensi, cartolina prediletta di Varese. Nel 2022, con una spesa di circa 200 mila euro, toccò allo Studio Festi, nome rilevante nel settore, dar vita a una scenografia composta da un video-racconto e da una serie di strutture luminose che animavano il primo cortile del parco, dal palazzo comunale alla grande fontana.

Per molti il risultato mancò totalmente di finezza: la composizione di luci – a detta della maggior parte della critica – andava a richiamare le feste patronali del sud Italia, le atmosfere arabeggianti o addirittura la pacchianeria di Las Vegas. Cosa c’entra tutto questo – si sono chiesti anche diversi cittadini – con il Natale?

I Galimbertians hanno incassato, limitandosi ad esibire numeri di presenze – autoctone e foreste – tutt’altro che disprezzabili lungo l’intero periodo di esibizione. Sull’estetica, tuttavia, la difesa del proprio investimento non è parsa strenua.

Un anno dopo, in questa fine di 2023, memore silenziosa delle critiche, l’amministrazione ha fatto un’inversione a U. Niente più lucine sparse per il parco, salvo alcuni fari rossi e una sorta di igloo vicino alla fontana: il centro è diventato Palazzo Estense, la cui facciata interna è stata trasformata in un’opera d’arte tridimensionale, in un “maxischermo” di uno spettacolo capace di unire tecnologia e magia, nello specifico con una proiezione di oltre 90 metri in cui slitte, Babbi Natale, paesaggi incantati, pacchi regalo, folletti e tutte quelle figure che da sempre popolano l’immaginario natalizio si fondono con le geometrie del barocchetto lombardo, sbucano dalle finestre, danzano sulle pareti e saltano sulle cornici, in un sincrono perfetto tra musica e immagini.

Bingo. E non lo dicono solo i 15 mila visitatori registrati nei primi tre giorni: lo dice ancora meglio il buon senso applicato al senso estetico. Lasciando da parte l’aspetto religioso della ricorrenza, che non spetta a un’amministrazione dello Stato ricordare o sottolineare, che cos’è infatti il Natale se non il trionfo della fantasia e della gioia dei bambini?

Sono loro i protagonisti indiscussi. E tocca a noi adulti recuperare dalle scatole della nostra anima quelle sensazioni magiche, quella felicità contagiosa, quell’adrenalina impaziente e fermarci – mano nella mano con i nostri piccolini – a contemplare uno spettacolo che finalmente “parla” del Natale.

Centro, signor Galimberti e signora Perusin, la vice-sindaca che sovrintende il tutto.

Poi il pareggio, tornando alla politica, non è una vittoria, chiaro. E allora ci si giocherà tutto il prossimo anno, che sarà il penultimo con l’avvocato alla guida di Varese. E, pur facendolo dal nostro cantuccio imparziale di centrocampo, non possiamo non notare che il centrodestra dovrà attrezzarsi se vuole evitare che Varese viva altri Natale “colorati” di centrosinistra, dimostrando di aver definitivamente mandato in soffitta la pigrizia mostrata nei suoi lustri di governo: a movimentare le feste, l’attuale “borgomastro” e i suoi sodali ci hanno sempre provato (non solo quest’anno e l’anno scorso)… Le vecchie amministrazioni raramente, se non mai.

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