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Attualità

NEWS/1 QUALE FUTURO

GIANFRANCO FABI - 12/01/2024

giornaliBasta fare quattro passi nel centro di Varese per accorgersi che qualcosa, anzi molto è cambiato, almeno per quanto riguarda i giornali e l’informazione. A due passi da piazza Monte Grappa c’era un’edicola all’inizio di corso Moro, un’altra poco più in là quasi sotto al campanile del Bernascone. Poi ancora in piazza San Giuseppe e in piazza Beccaria. E altre nelle due stazioni così come sul ponte all’inizio di via Morosini. Scomparse. Anche la vecchia e gloriosa edicola di Piazza della Motta ha chiuso i battenti nelle scorse settimane.

Tanti indizi per dimostrare che il sistema dell’informazione è profondamente cambiato. Per i “vecchi” quotidiani la crisi sembra ormai irreversibile. Le tirature sono letteralmente crollate e la distribuzione è sempre più difficile non solo per la chiusura delle edicole, ma anche per la mancanza di un servizio postale efficiente, un servizio che in altri paesi, come la Svizzera, garantisce ancora un servizio capillare agli abbonati.

Alcuni dati dal rapporto 2023 del Censis: i quotidiani cartacei, che nel 2007 erano letti dal 67,0% degli italiani, si attestano oggi al 25,4% (-3,7% in un anno e -41,6% in quindici anni). E la flessione continua. È invece un boom per gli strumenti elettronici: la spesa per l’acquisto di smartphone ha segnato anno dopo anno un vero e proprio boom, di fatto moltiplicando il valore per più di otto volte in quindici anni (+724,6% nell’intero periodo, per un ammontare che supera gli 8,6 miliardi di euro nell’ultimo anno), quella dedicata all’acquisto di computer ha conosciuto un rialzo rilevantissimo (+200,2%).

Ma il problema è che smartphone e tablet vengono utilizzati solo in minima parte per accedere a siti di informazione “seri” mentre la maggior parte dell’uso è riservato ai social, ai giochi, all’intrattenimento, rubando spazio anche agli altri tradizionali mezzi di informazione come la tv o la radio. E adesso arriva anche l’intelligenza artificiale a complicare lo scenario.

L’informazione cattiva scaccia quella buona. Gli slogan, i giudizi sommari, la superficialità prendono il posto delle analisi, dei commenti, degli approfondimenti.

L’informazione, quella vera, è quindi in grosse difficoltà. Sopravvivrà fino al 2050? È questa la provocatoria domanda a cui cercherà di rispondere il tradizionale incontro per la festa del patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales, che si svolgerà a Varese, nel salone dell’Oratorio di Biumo superiore, sabato 20 gennaio alle 10. Parteciperanno insieme al presidente dell’Ordine lombardo dei giornalisti, Riccardo Sorrentino, il direttore della comunicazione dell’Università cattolica, Alessandro Zaccuri, e il vicedirettore del Foglio, Maurizio Crippa. Il Vicario episcopale, don Franco Gallivanone, celebrerà la messa conclusiva.

L’incontro non è riservato ai giornalisti, ma è aperto a chi crede che la buona informazione sia un caposaldo della società civile. Quindi, si spera, a tutti.

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