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Società

L’ARTE CHE AIUTA

LUISA NEGRI - 16/02/2024

morandiniSi può guardare all’Arte come a un’attività che dà piacere e bellezza, ma si può anche cercare nel suo abbraccio consolazione e premio alle amarezze e alle fatiche della vita. C’è chi guarda ancora più in là e intravede nell’opera, nel suo farsi e nel suo compimento, un vero e proprio strumento terapeutico, atto a migliorare la condizione di chiunque vi si avvicini.

L’arteterapia è un pratica ormai ben nota per ridare salute fisica e mentale a chi ha bisogno di ritrovare se stesso. Ma dovrebbe essere frequentata da tutti per capire il valore aggiunto che comporta avvicinarsi a un’opera, a un museo, a un luogo dove l’arte è di casa e ragionarne assieme ad altri.

È per questo motivo che la Fondazione Morandini, nella persona del Presidente Morandini e della vice presidente Maria Teresa Barisi, artista e consorte di Marcello, ha deciso di aprire le porte della sua residenza, un gioiello varesino, a un progetto di inclusione museale e arteterapia – promosso con l’Associazione Varese Alzheimer, presieduta da Maria Luisa Delodovici, e da Via Col Van – dal titolo “Memorie d’Arte”, sostenuto economicamente da Fondazione Comunitaria del Varesotto (supporto didattico di Ambarabar e Arianna Piazza, supporto psicologico di Marta Pizzolante e coordinamento di Alice Gorniero).

Partito nel novembre 2023 ha proposto, il 28 e 29 gennaio, due giornate di riflessione per portare a un pubblico più ampio e interessato il senso di un’ iniziativa ormai avviata che intende puntare alla realizzazione di nuovi appuntamenti. Lo scopo, come ha sottolineato Barisi, è di avvicinare la Fondazione alla comunità locale e non solo, nel segno di una più ampia programmazione dal nome ‘Portami al Museo’.

Il primo progetto Memorie d’arte parte da studi scientifici. “Che hanno dimostrato – ha sottolineato Delodovici in occasione della due giorni dedicata – come l’arte abbia il potere di rallentare il processo di degenerazioni neurocognitive e impattare sull’umore del paziente. Oltretutto, è una terapia non farmacologica che impegna l’attenzione e produce piacere favorendo il comportamento sociale”. Risultando utile anche a evocare ricordi e emozioni vissute, a scoprire nuove possibilità di espressione. Importanti in tal senso le testimonianze delle giovani addette al lavoro, impegnate nell’assistenza ai malati di Alzheimer e coinvolte nel progetto della Fondazione.

Era presente anche il regista Marco Falorni, autore del Docufilm Rai (disponibile su Rai Play) “La Memoria delle Emozioni” dove si racconta il mondo dell’Alzheimer. È quello da lui ripreso alla Cooperativa La Meridiana di Monza, visto attraverso le esperienze dei residenti del ‘Paese Ritrovato’ – un vero e proprio villaggio dedicato ai malati di Alzheimer – dei loro familiari e dei caregiver. “Esperienze che, se aiutano a migliorare i malati, solitamente caduti in una dimenticanza silenziosa che rischia di creare il vuoto attorno, fanno bene anche ai familiari, a chi li assiste, o li frequenta. Significa – ha sottolineato Falorni – ridare a loro e a noi il giusto valore del tempo”. Il film rende conto di tre anni di riprese, impegno, e frequentazione del villaggio. Un lavoro che ora guarderà anche a Varese e accenderà i suoi fari sui progetti sociali della Fondazione.

La mostra fotografica ”Oblio” di Sonia Lamia, in parallelo a “Memorie d’arte”, offre a sua volta uno sguardo di indagine nuova e consapevole sulla malattia.

Una nobile e fondamentale causa, dunque, quella sposata dalla famiglia Morandini: apre il suo abbraccio alla città nel segno dell’arte, dell’inclusività e dell’amore per il prossimo.

https:/www.fondazionemarcellomorandini.com/progetti/
Fondazione Marcello Morandini, Via Del Cairo, 41 Varese
Tel.0332 1610525
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