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In Confidenza

LO SPRECO

Don ERMINIO VILLA - 16/02/2024

condividere«Il più grande spreco è la differenza tra ciò che siamo e ciò che potremmo diventare (Herbster). La Quaresima è l’occasione per intervenire su questo spreco: è il momento non di devote rinunce, ma di scelte coraggiose; è il tempo non di correggere il vecchio ma di costruire il nuovo; è l’opportunità non di ideali laccati, ma di azioni buone. A cosa serve? A cosa mi serve?

È più comodo, più facile, più appagante manipolare situazioni e persone per servirmene a mio vantaggio. Sta qui anche la radice di ogni guerra, internazionale o familiare, sul pianerottolo o al lavoro. La logica opposta – quella di Gesù – è invece responsabilizzante: io servo? faccio qualcosa? o solo mi aspetto e giudico?

Il male “se-duce (dal latino: condurre a sé) = si serve. È gestire tutto solo dal proprio punto di vista come assoluto, giudicare la bontà in base a quanto mi viene in tasca, accettare se e solo se corrisponde a quello che voglio io, nel modo che piace a me. Il bene invece “si dona”, è l’esatto contrario: serve.

“Se non servi, non servi”. Ambedue le posizioni lo dicono, perché la realtà ognuno la vede per come è il suo cuore. Anche il demonio tenta Gesù usando frasi della Bibbia. È il criterio di una logica cinica di efficacia e efficienza, è il principio della cultura dello scarto, è la filosofia dell’egoismo opportunista: se non MI servi, ti butto via; se non MI servi, non vali nulla.

Se non mi servi come dico io e per quello che dico io, non sento ragioni e ti bombardo con parole che colpiscono come missili che distruggono sentimenti, storie, progetti. È difficile ammetterlo: ma siamo tutti dei piccoli dittatori.

Pregare per la pace impegna a “fare” pace io, qui e ora. Aiutare chi soffre nel mondo chiede un esame di coscienza per vedere chi ho fatto soffrire io e quali spazi ho invaso io. Se non c’è pace nel piccolo, non ci sarà mai pace nel grande.

“Se non servi, non servi” diventa criterio evangelico se è voce del verbo “servire” cioè offrire e offrirsi, come Gesù: TU servi quando porgi qualità e bellezza, quando distribuisci tenerezza e premura, quando curi il dialogo e la comprensione, quando stai attento a provvedere a bisogni e necessità, quando fai gustare il buono, quando ricerchi la verità e favorisci il meglio, quando riordini il passato e spolveri il presente, quando apparecchi il “qui e ora” e custodisci il futuro.

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