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Sport

I RICORDI NEL RESPIRO

FABIO GANDINI - 01/03/2024

Giancarlo Ferrero

Giancarlo Ferrero

C’è una Varese del basket che oggi vive e lotta per Trieste, con i ricordi di una parentesi incancellabile nel respiro ma anche con la rotta della propria prua ben puntata verso il futuro.

La pausa del massimo campionato italiano di pallacanestro, dovuta a una Coppa Italia che Varese non ha conquistato il diritto di giocarsi, e alle gare della Nazionale Italiana guidata da Gianmarco Pozzecco, sono ben valse una gita nella “Piccola Vienna sul mare”, città meravigliosa, illuminata da una luce orientale, da un’eleganza e da una storia che hanno saputo stregare viaggiatori e letterati, da Joyce in giù.

I tramonti visti da San Giusto, i bagni nell’acqua limpida della Barcola, l’atmosfera da Mitteleuropa di piazza Unità d’Italia: hanno scelto bene lo scenario per il prosieguo della loro carriera Giancarlo Ferrero e Michael Arcieri, pezzi del passato biancorosso che siamo andati a riabbracciare, trasportati da un motore fatto di nostalgia e affetto, segni che né il tempo, né la distanza, né il cambio di casacca possono eliminare.

Uno è stato il capitano della Pallacanestro Varese per ben 7 anni, entrando di diritto nel pantheon delle bandiere del glorioso sodalizio prealpino. Sebbene non possa essere messo sullo stesso piano di quegli illustri predecessori che hanno scritto – tra finali e vittorie in Italia, in Europa e nel Mondo – pagine indelebili dello sport dei canestri, Giancarlo si è ricavato la sua nicchia nei libri di storia sportiva varesina grazie alla sua fedeltà, alla sua abnegazione, alla sua resistenza. Il mancino nativo di Bra ha guidato Varese in alcune delle sue stagioni più difficili, segnate quasi costantemente dall’impossibilità di competere ai piani più alti, e lo ha fatto con una predisposizione d’animo e un’immedesimazione che ha fatto breccia nel cuore dei tifosi.

Mike, l’italoamericano che ha diviso la sua vita tra New York e Bologna, ha militato per molto meno (un anno e mezzo) sotto ai vessilli del Sacro Monte, ma il suo tempo è bastato per farlo apprezzare sia come uomo di basket che come gentlemen. Nella Città Giardino ha portato l’esperienza maturata nella miglior lega del mondo, l’NBA, e con la sua conoscenza invidiabile del mercato ha costruito la versione più performante di Varese degli ultimi dieci anni. Lo dicono i risultati: la Openjobmetis 2022/2023 sarebbe arrivata sesta nello scorso campionato, se non fosse stata travolta dall’onta di una penalizzazione le cui responsabilità di certo non sono addossabili a lui. Lo ha compreso anche la Legabasket, nominandolo miglior dirigente del basket italiano pochi mesi fa.

Perché due simboli come quelli citati non sono più qui? Discorso lungo, composito, pure scomodo: Giancarlo ha pagato l’età non più verde e il desiderio del nuovo deus ex machina cestistico biancorosso, Luis Scola, di svecchiare il roster; Michael si è scontrato con visioni diverse della gestione societaria rispetto all’ex campione argentino, per il quale le persone (dai giocatori a chi lavora fuori dal campo) sono completamente fungibili ed è solo l’idea di fondo a governare le decisioni.

Per chi scrive e per tanti tifosi e addetti ai lavori, si è trattato di due occasioni perse e di due situazioni che avrebbero dovuto essere gestite in tutt’altro modo. Ma tant’è…

Oggi Arcieri e Ferrero sono completamente riassorbiti in una missione non facile: il primo in campo, il secondo dietro la scrivania (come frontman di una nuova proprietà a stelle e strisce), sono chiamati a riportare nella massima serie un club che ha vissuto il “dramma” sportivo della retrocessione, facendo infuriare i propri supporter e gettando un velo di negatività su un ambiente che considera la pallacanestro un vanto cittadino. La stagione finora è stata ricca di alti e bassi, ma è ancora lunga e l’obiettivo rimane centrato nel mirino.

E allora i ricordi nel respiro? Sono un diversivo – a volte piacevole, a volte un po’ amaro – di chi non potrà mai dimenticare l’amore, la passione e il trasporto di una piazza unica nel panorama del basket nostrano.

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