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Apologie Paradossali

FALLIMENTO

COSTANTE PORTATADINO - 08/03/2024

aborto(O) La FRANCIA diventa il primo paese al mondo a mettere nella Costituzione la libertà di abortire. 577 deputati e 348 senatori riuniti nel castello di Versailles votano per inserire l’interruzione volontaria di gravidanza nel testo costituzionale.

(S) Macron vuole sempre essere il primo a fare qualsiasi cosa, giusta o sbagliata.

(O) Dal suo punto di vista l’ha azzeccata, numeri trionfali, cattolici nell’angolino. Sinistra blandita con l’accettazione di una proposta di Mathilde Panot, la capogruppo della France Insoumise all’Assemblea nazionale; destra lepeniana accodata malvolentieri, sparuti oppositori a dimostrare libertà di coscienza. Di conserva con il nuovo Primo Ministro Attal, ha organizzato uno spettacolo trionfalistico: maxischermo al Trocadero, illuminazione speciale della Torre Eiffel, festa l’8 marzo a Place Vendôme e orgoglio di “aver mandato un messaggio universale”.

(S) Napoleoncino! Ma i cattolici?

(C) Pochi e divisi. Come sempre da tanti anni. Esito di una storia lunga, da prima della rivoluzione, ma esito di quell’attitudine alle contrapposizioni nate dal bipartitismo voluto da De Gaulle e malamente copiato trent’anni dopo dalla nostra cosiddetta seconda repubblica. Non leggo i giornali francesi, vedo che sull’Osservatore romano interviene l’arcivescovo di Rennes…

(S) Ah, c’è ancora un vescovo? Mi era nota solo una squadra di calcio…

(C) Mmmmh! Osserva l’arcivescovo: “Lungi dal vantarsi con orgoglio di essere la prima nazione, la Francia dovrebbe riflettere con umiltà sul suo fallimento: è al primo posto in Europa per numero di aborti: 234.300 nel 2022. Numero che è in crescita del 13,7 per cento rispetto al 2001, mentre è diminuito della metà in Italia con 63.653 casi e di più di un terzo in Germania con 94.596. Se per 1.000 nascite ci sono 119 aborti in Germania e 159 in Italia, in Francia rimangono 300!”

(S) Ma di questo a Macron non importa nulla! Semmai mostra proprio un fallimento della morale cattolica e di chi la predica. Piuttosto riflettiamo sul fatto che Macron ha già fatto intendere che il prossimo passo sarà l’eutanasia, anche se stavolta non potrà vantarsi di essere il primo. E pensiamo che L’Italia seguirà pedissequamente le orme francesi, come sempre in passato.

(O) Però sinceramente non sappiamo quali saranno le tendenze che prevarranno nel mondo. In questo momento e in questo luogo è stata premiata la scelta di Macron, ma c’è chi pensa che proprio questa accelerazione dimostri la paura di un ritorno al passato, quanto meno di una polarizzazione, come in USA. Per questo hanno voluto dare un contenuto fortemente simbolico, quasi da festa nazionale. La maggior vittoria di Macron sul piano politico è di aver costretto Le Pen all’ambiguità. Tutto in funzione elettorale.

(S) Se non altro il voto favorevole dei lepenisti dimostra che la difesa della vita non è un problema di destra… tuttavia la sinistra italiana tutta intera si coalizzerà su questo tema, sul suicidio assistito, sul gender, sulla depenalizzazione della cannabis… già è uscita allo scoperto la senatrice del Pd Cecilia d’Elia “…c’è una libertà femminile in quel campo che ha un rilievo costituzionale”, la deputata Gribaudo vuole l’aborto in Costituzione per “lottare contro l’oscurantismo” e siamo solo ai primi …vagiti. Della Bonino, nemmeno parlarne. Dimenticano, per altro, che proprio in Francia non si parla di diritto all’aborto, ma di “garanzia per la donna”, alla lettera: “”la legge determina le condizioni in cui si esercita la libertà della donna, che le è garantita, di fare ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza“.

(C) Sono quasi sicuro che nel tempo di questa legislatura non succederà niente di tutto ciò, in Italia. Per ora la lotta per il potere ha altre poste: le Regioni, le liste d’attesa negli ospedali, le infrastrutture, le alleanze internazionali. Rimane un problema culturale molto serio, in capo più alla Chiesa che alla politica: ritornare a far capire che la questione dell’aborto non è un problema biologico, della natura dell’embrione, o sociale, dei mezzi materiali per la sussistenza del frutto del concepimento, ma antropologico: non cancellare la dignità della persona fin dalla sua origine. Cosa che, detto tra le righe, forse aiuterebbe di più a preservare la dignità della donna di fronte a disuguaglianze, violenze, stupri, femminicidi.

(O) Onirio Desti (S) Sebastiano Conformi (C) Costante

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