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Sport

IL BASKET NELL’UOVO

FABIO GANDINI - 29/03/2024

???????????????Andrea Meneghin, mister Europa 1999, padrone di casa quando ancora era un “cinno” con il cognome più ingombrante di sempre nella pallacanestro italiana. E poi Denis Marconato, Stefano Mancinelli, Alessandro Gentile, Awudu Abass, Diego Flaccadori e Andrea De Nicolao, atleti capaci poi di segnare centinaia di punti in serie A, gente che ha vestito la maglia azzurra.

E gli stranieri? Chris Quinn, Kostas Koufos, Jared Sullinger, Nemanja Nedovic, Nigel Hayes e Derrick Walton, giusto per citare quelli che nel prosieguo della loro carriera hanno toccato le vette dell’Eurolega, la massima competizione continentale per club.

Manca qualcuno, ci sembra. Ah sì… Nome: Le Bron. Cognome: James. Professione: uno dei migliori giocatori della storia della pallacanestro mondiale. Anche lui tra le decine di migliaia di ragazzini che hanno calcato il parquet di Masnago quando ancora non avevano che i sogni nel loro bagaglio esistenziale (anno 2000, nel suo caso).

Pasqua è sinonimo di basket giovanile a Varese, da sempre. Due i tornei principali: il trofeo Garbosi dedicato a Rico, il primo allenatore scudettato della storia della Pallacanestro Varese, appannaggio delle annate appena sopra il minibasket e arrivato alla 45esima edizione, e il Giovani Leggende, passato per le denominazioni “Rizzi” e Barillà” e giunto alla versione numero 34, con in campo gli under 17.

Se ci si guarda indietro si vede una scia di squadre convenire sotto al Sacro Monte da ogni angolo d’Italia, d’Europa e del mondo, una sfilza di futuri campioni e il bello di una città che grazie alle idee e al volontariato si desta dalla sua dimensione provinciale per diventare un punto di riferimento conosciuto e apprezzato, sempre per il tramite di quella pallacanestro che tanta fama ha portato in dote con le vittorie del passato.

Ma se il tempo dei successi è finito da decenni e ancora è lontano dal potersi ripresentare, con una Pallacanestro Varese immersa in una “cura” Scola lunga e non scontata, non si vede perché si debba perdere senza lottare lo status di capitale del basket “verde speranza”, ora che la concorrenza è aumentata e ogni cimento organizzativo è più difficile da portare a termine. Eppure in questi anni si è rischiato molto.

Oggi la lunga tradizione è invece in buone mani: resiste la voglia dello stoico Paolo Vittori, papà del Garbosi, accompagnata però ora dall’entusiasmo del trust dei tifosi biancorossi Il Basket Siamo Noi, dei Malnate Bugs Basketball e di tante altre realtà – istituzionali, commerciali, volontarie – che hanno l’obiettivo di resistere unendo le forze.

E allora questo 2024 sarà una sorta di anno zero: nasce la Varese Basket Week. Non due ma quattro tornei: oltre ai due storici citati, dentro – in un unico contenitore – anche l’Hub del Sempione Tournament e il Trofeo Only for Girls che si disputa a Daverio. Si tratta innanzitutto di prendere due piccioni con una fava, ovvero di allargare il perimetro dell’interesse al sud della provincia (Hub del Sempione Tournament), esplorando un territorio appassionato quando il capoluogo, e di chiamare a raccolta anche il mondo del basket femminile, florido in queste lande tanto quanto quello maschile.

Allargarsi, poi, significa nuovi volontari, nuove possibilità, nuovi traguardi, nuove ambizioni, tutte conditio sine qua per affrontare il futuro con la stessa lena del passato.

Contrordine: Basket City è più viva che mai, nel segno dei giovani.

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