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Attualità

LA DIFFICILE TERZA VIA

CESARE CHIERICATI - 11/04/2024

caserma-garibaldiParzialmente sciolto lo storico nodo di Largo Flaiano, un’impresa coraggiosa portata a buon fine dalla giunta Galimberti bis, da riaggiustare tuttavia in non pochi dettagli (vedi RMFonline di sabato 8 aprile). Ora l’attenzione di molti è tornata sulla viabilità intorno alla Caserma Garibaldi che mostra da qualche settimana la sua “manica lunga”, la facciata su via Spinelli, risanata dal profilo statico e rinnovata nelle tinteggiature fedeli agli originali d’epoca. Ci si preoccupa, ed è giusto, del traffico che ruota intorno al poderoso edificio dove sono in corso delicati e costosi lavori di recupero in vista della nuova destinazione a “polo culturale” di Varese. L’abbraccio viabilistico sui quattro lati del perimetro – vie S. Michele, Pavesi, Magenta confluente con Medaglie d’Oro e Spinelli- al momento condanna la Garibaldi al ruolo di quinta elegante e prestigiosa di una maxi rotatoria urbana e di un vuoto, la piazza, al cui centro, per tre volte la settimana, si colloca addirittura il mercato degli ambulanti. Mercato che occupa uno spazio equivalente a cinque volte la dimensione di Piazza Monte Grappa. Se da un lato le bancarelle hanno, con non lieve disordine, rianimato a giorni alterni la spianata, dall’altro ne impediscono altre fruizioni, se non in forme del tutto occasionali.

A questa pesante limitazione si pensa da parte dell’amministrazione di ovviare, almeno parzialmente, chiudendo via Spinelli per raccordare fisicamente l’ex edificio militare a piazza Repubblica. Su questo lato sottratto al traffico dovrebbero affacciare caffè, ristoranti, servizi e gli ingressi ai diversi spazi culturali previsti dalla ristrutturazione in corso. Se questo condivisibile obiettivo dovesse saltare la ex Garibaldi rimarrebbe come in passato ai margini del nuovo centro – piazza Monte Grappa e dintorni – creato con le demolizioni e le ricostruzioni degli anni trenta del secolo scorso. Una soluzione complessa raccordare caserma e piazza che implica: 1) la completa revisione delle entrate e delle uscite del maxi parcheggio interrato anni ‘80 di cui oggi la piazza è di fatto il coperchio. 2) il ripensamento della circolazione sui tre restanti lati non pedonalizzati della Garibaldi. Come sempre più facile a dirsi che a farsi, posto che la via Pavesi attuale è un budello non si sa fino a che punto ampliabile per un utilizzo a doppio senso di marcia come risposta ai problemi creati dalla cancellazione della Spinelli. Se valorizzare il nuovo “polo culturale” e integrarlo con il resto della città resta una priorità, sarebbe altrettanto utile sapere come si intende intervenire nell’area di piazza Repubblica occupata dall’attuale teatro prefabbricato. Sembra infatti al momento uscita dai radar la possibile sostituzione del teatro con un mercato coperto di nuova generazione capace di depotenziare almeno in parte l’impatto visivo del Centro commerciale Le Corti che sfoggia, per unanime giudizio, una improponibile facciata. Comunque sia Varese deve ancora una volta fare i conti e trovare un equilibrio col proprio vecchio impianto viario. La storica assenza di circonvallazioni e di collegamenti interni veloci, strumenti fondamentali per drenare e indirizzare il traffico in entrata e in uscita, condanna la città a una precarietà viabilistica endemica. Il ripensato Largo Flaiano è un’utile terapia sintomatica, ma non può curare alla radice le preesistenti patologie (RMFonline del 29/09/2023 e del 13/10/2023).

 

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