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Economia

TENTAZIONE BTP

GIANFRANCO FABI - 19/04/2024

btpAi primi di maggio lo Stato italiano offrirà ai risparmiatori una nuova emissione di Buoni del Tesoro poliennali (BTp), denominati per la seconda volta BTp valore, per indicare come particolare caratteristica quella di conservare il più possibile il valore nel tempo garantendo cedole trimestrali ad interessanti tassi di interesse.

Si tratta di titoli di Stato che possono essere acquistati attraverso i normali canali bancari (basta un conto in banca con collegato un deposito titoli) anche in quantità limitate dato che il taglio minimo sarà di mille euro. Avranno una durata di sei anni, ma, come tutti gli altri titoli, potranno essere venduti anche prima della scadenza alle quotazioni di mercato. Chi lo terrà per tutti i sei anni avrà tuttavia un premio finale dello 0,8%.

La precedente offerta, due mesi fa, aveva ottenuto una larga adesione che aveva permesso al Tesoro di incassare più di 18 miliardi. Per questa nuova emissione si punta ad un analogo risultato anche perché i tassi di interesse, che verranno comunicati nei giorni immediatamente precedenti, non potranno che essere molto favorevoli dato che le esigenze della spesa pubblica sono di allarmante gravità anche, anzi soprattutto, per le decisioni degli ultimi Governi.

Vi è da considerare peraltro che le famiglie italiane continuano ad essere tra le prime in Europa come capacità di risparmio, ma nello stesso tempo, gran parte di questi risparmi rimangono fermi e infruttuosi nei conti correnti e anzi spesso nelle cassette di sicurezza o sotto il materasso come si usava una volta. Negli ultimi mesi è tuttavia cresciuta la consapevolezza che gli investimenti finanziari non solo una diavoleria, ma aiutano almeno a conservare un potere d’acquisto messo a dura prova dall’aumento dei prezzi.

Ecco quindi che queste emissioni rispondono a due esigenze: quella delle famiglie di avere a disposizione strumenti facili e sicuri e quella dello Stato di finanziare le proprie spese aumentando la quota “interna” del debito pubblico cioè senza ricorrere ai più volatili mercati internazionali.

Ma non bisogna tuttavia dimenticare che per lo Stato queste emissioni non rappresentano solo un vantaggio, ma costituiscono un vero e proprio costo. Il debito pubblico si avvia ormai verso quota tremila miliardi: questo vuol dire che almeno cento miliardi all’anno devono essere destinati al pagamento degli interessi. Soldi che lo Stato non dovrebbe trovare facendo altro debito per non correre il rischio, peraltro già presente, di vedersi chiudere le porte da parte dei risparmiatori, privati e istituzionali come le banche, le assicurazioni, i fondi di investimento.

Sotto questo profilo i prossimi mesi non saranno facili. Peseranno ancora a lungo le spese decise seguendo l’onda del facile populismo, come quell’assurdo superbonus del 110% che ha favorito i ricchi proprietari di case sacrificando altre doverose spese come quelle per la sanità e l’istruzione.

Anche in questo caso ogni medaglia ha il suo rovescio. L’emissione del BTp valore sarà sicuramente un successo, ma sarà un successo che metterà ancora più debito sulle spalle dello Stato e quindi di tutti i cittadini.

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