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Sport

L’ACE DI FRANCESCA

CLAUDIO PIOVANELLI - 19/04/2024

Francesca Schiavone Roland Garros 2010

Francesca Schiavone Roland Garros 2010

L’impianto tennistico di viale Ippodromo a Varese tornerà presto a vivere grazie a Francesca Schiavone: l’ex campionessa milanese (una vittoria e una finale al Roland Garros, tre Fed Cup, 8 titoli WTA, n. 4 al mondo nel 2011) si è aggiudicata con la sua società il bando lanciato dal Comune di Varese ormai qualche anno fa e la scorsa settimana ha illustrato il suo progetto che con circa 3,2 milioni di euro, tutti a suo carico, rilancerà l’attività della struttura che verrà concessa alla Schiavone srl per 35 anni.

Tra i varesini, soprattutto tra quelli con qualche capello bianco, quello che era il “Kalimera” è stato sempre sinonimo di tennis: quando questo sport era considerato, anche a ragione, riservato esclusivamente ai ricchi (affittare i campi da gioco e andare a lezione da un maestro costava una fortuna), i campi di viale Ippodromo erano sempre parecchio frequentati, ospitando in qualche occasione anche gare o esibizioni di un certo livello.

Negli ultimi anni, con la nuova denominazione “Tennis Club Le Bettole”, i sacrifici dei gestori non erano tuttavia bastati ad arrestare il declino, sino alla decisione del Comune di Varese, proprietario dell’area, di emettere un bando per favorire il completo rilancio.

«Venivo a Varese da piccola, con i miei genitori - ha spiegato Francesca Schiavone riguardo la scelta di puntare proprio sulla nostra città – e queste zone mi sono sempre piaciute. Ora ho anche deciso di venire ad abitare qui, non solo per stare più vicina a questo progetto ma proprio per una scelta di vita. Aggiungo che Varese è a un passo da Malpensa, e i tennisti viaggiano molto, oltre che a Milano e alla Svizzera; e poi è piena di verde…».

Questo “progetto Kalimera” farà parte dello “Schiavone Team Lab”, già attivo con successo da un paio d’anni a Milano. E le motivazioni, al di là della ovvia ricerca di un ritorno economico, stanno anche nel desiderio di nuove emozioni, dopo quelle provate sui campi di tutto il mondo: «Il mio più grande auspicio - aveva detto Francesca Schiavone illustrando nel 2022 il primo passo della sua nuova attività – è di vedere un giocatore dello Schiavone Team Lab” alzare al cielo la coppa di un torneo dello Slam per provare dalla tribuna quelle emozioni che ho potuto vivere in campo».

Trascorsi i “tempi tecnici”, il progetto, finalmente approvato, ha potuto essere presentato e i lavori dovrebbero a brevissimo prendere il via per consentire l’inizio dell’attività già nel prossimo mese di settembre.

Il vecchio “Kalimera” poteva contare su nove campi (uno dei quali da calcio a cinque) ma pare inutile dire che il nuovo progetto rivoluzionerà l’area. È prevista la realizzazione di una modernissima club house, con vista sul campo centrale attraverso ampie vetrate e un grande terrazzo, che avrà una superficie di 990 metri quadrati e che comprenderà la reception, gli uffici, un ristorante, gli spogliatoi, una palestra, un’area per la fisioterapia e una zona riservata ai soci, oltre a uno spazio-negozio.

Quanto ai campi, ne sono previsti sette, sia in terra rossa (amatissima da Schiavone giocatrice) sia con superficie veloce; il campo centrale avrà delle tribune, perché nel progetto è prevista l’organizzazione di tornei ed esibizioni anche con atleti di spessore. Poi ci saranno quattro campi da padel, nuova e apprezzatissima disciplina.

Sulla scorta di ciò che è stato già sperimentato a Milano, il progetto prevede corsi di tennis per bambini, giovani e anche adulti, ma ci sarà attenzione per quegli atleti che aspirano al passo in più e che sognano di diventare professionisti e persino a chi professionista lo è già e cerca il dettaglio supplementare. Come ha spiegato Schiavone, l’obiettivo è di ritagliare a ciascuno il “vestito tennistico” più adatto.

La “Leonessa” (così era conosciuta quando calcava i campi di tutto il mondo) ha anche rivelato che la nuova struttura, così come lo sarà la confinante Acinque Ice Arena, potrebbe rivelarsi utile nella prospettiva delle Olimpiadi Milano-Cortina. Ed è da mettere in preventivo anche la collaborazione con altre realtà agonistiche cittadine, considerando la presenza alla presentazione del progetto di Toto Bulgheroni, presidente della Pallacanestro Varese, di Antonio Rosati, proprietario del Città di Varese, e di Sara Bertolasi, ex campionessa sempre attiva nel mondo del canottaggio.

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