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Editoriale

SONO PER TE

ROMITE AMBROSIANE - 20/12/2024

guido_reni-adorazioneSorge una luce nuova, sorge la speranza. Parole difficili queste, parole che si scontrano con una quotidianità piena di contraddizioni, parole in cui però vogliamo credere portandone il prezzo e la fatica.

Pensiamo ci possa aiutare questo verso di Ungaretti, l’ultimo di una lunga poesia, dal titolo Giorno per giorno, scritta sul figlioletto morto. A un uomo che vive in un continuo schianto quell’ombra si pone a lato, timida, / quando non spero più … e il poeta si sente rivolgere queste parole: sono per te l’aurora e intatto giorno.

È necessaria una voce che chiama dalle vette immortali perché ci sia luce, ci sia speranza? È necessario un orizzonte altro?

Forse sì perché la speranza, la speranza cristiana ha una profondità che travalica questo mondo e, proprio per questo, illumina questo mondo.

L’innocenza e la purezza di un bimbo, le sue fiduciose mani, l’ingenua voce, quella voce d’anima, I gridi vivi della sua purezza raccolgono lo slancio muto della speranza del padre. Ma per tutti non sono l’innocenza e la purezza il colore della speranza in questo oggi così travagliato dal male?

Di più: l’innocenza e la purezza non sono l’aurora di quel giorno intatto in cui le tenebre saranno assorbite dalla luce?

Perché a noi è stato recato l’annunzio di un tale giorno in una notte illuminata da una moltitudine di angeli che cantava “Gloria in cielo e pace agli uomini amati dal Signore”. E lo sguardo di chi credette a quell’annuncio trovò un bimbo, l’innocenza e la purezza di un bimbo che tale rimane anche nel freddo della non accoglienza. Il corpo martoriato di quel bimbo divenuto grande morirà innocente in un giorno in cui si fece buio su tutta la terra.

Quel raggio di purezza nelle tenebre della storia racchiude e apre per tutti la via della speranza che attraversa e travalica ogni notte.

Per tutti è luce, è via di luce, e tanto più per chi ha esperienza delle tenebre; quell’innocenza, ogni innocenza, splende senza condizioni dicendo Io sono per te. Forse l’innocenza e la luce altro non sono che questo puro donarsi e attendere; così la speranza, che ignora desideri di possesso e di rivalsa, ricerca un incontro leggero e profondo come una lacrima, forte e inafferrabile come il vento: … Nel puro vento udire / Puoi il tempo camminare e la mia voce / (…) Io sono per te l’aurora e intatto giorno.

Sì, proprio in quanto sto vivendo, c’è per me una presenza che mi offre un’aurora e, davanti a noi, per tutti, si aprirà – ed è già preparato – un giorno intatto senza tramonto né ombre. È preparato in Colui che già è venuto ed ancora tornerà a dare compimento alla storia. Questa la nostra speranza –  intatto giorno – che non vediamo né conosciamo, ma che attendiamo.

“Maranà thà, Vieni Gesù!”

“Sì, vengo presto” (cfr. Apocalisse 22, 27 . 20)

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