Widgetized Section

Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone

Economia

LE CRISI, L’ATTESA

SANDRO FRIGERIO - 20/12/2024

Dall’anno bisesto-anno funesto all’anno del Giubileo, sperando che almeno questo non tradisca. Al di fuori della retorica, le attese che riguardano la provincia sono molteplici. E non sono leggere. Inutile nasconderlo: il quadro economico non è tranquillizzante. Le crisi della Ilma Plastica, fallita con 140 dipendenti residui, vittima della più generale frenata dell’auto (ma con conti in rosso da qualche anno), sarebbe stata solo l’antipasto rispetto alla tempesta sulla Beko a Cassinetta di Biandronno. Qui circa 900 dipendenti – quelli della produzione di frigoriferi più impiegati e progettisti – su circa 2 mila, sono  a rischio.  A questa si aggiunge, con altre caratteristiche, quella della MV Agusta a Varese, trascinata nel gorgo dalla richiesta di fallimento del ben più grosso gruppo KTM.

Crisi diverse, dicevamo. Perché Biandronno è oggi il più grosso polo di Beko, ex Whirlpool, che solo in Italia ha annunciato duemila esuberi in quattro impianti, anche se l’attenzione politica e mediatica sembra più concentrata sull’impianto di Siena, con 400 dipendenti.  Alla MV Agusta sono 200 i lavoratori, con 130 milioni di fatturato: piccoli: numeri rispetto ai quasi 6 mila dipendenti del gruppo ai suoi 2,6 miliardi di fatturato.

Il quadro di difficoltà va però oltre i nomi noti al grande pubblico: L’indagine campione di Unioncamere Lombardia (sistema delle Camere di Commercio) segnala per il periodo luglio-settembre su un campione di 270 aziende varesine un calo di attività e aumento della Cassa Integrazione. La rilevazione di Confindustria Varese per il terzo trimestre parla di una flessione generalizzata con un 53% di aziende che registrano produzione in calo rispetto al trimestre precedente (ma il terzo trimestre è anche quello agostano) e soprattutto il 50% registra ordini dall’Italia e dall’estero in calo. Il comparto chiave, il metalmeccanico, indica stabilità (47%) o riduzione (40%).

Il presidente di Confindustria Varese all'assemblea 2024 alla sede MV Agusta alla Schiranna

Il presidente di Confindustria Varese all’assemblea 2024 alla sede MV Agusta alla Schiranna

Il presidente degli Industriali varesini Roberto Grassi, che è vicepresidente nazionale del Sistema Moda Italia, lamenta l’assenza di un quadro normativo in grado di contrastare il momento negativo: l’attesa maggiore era rivolta agli incentivi di Industria 5.0, che però non si sono materializzati. Ritardi nei decreti attuativi e tagliole burocratiche hanno congelato di fatto le misure. Negli ultimi giorni, il Governo ha accolto una delle richieste degli industriali, una “tassazione premiale” dell’Ires per le aziende che investono, ma i vincoli sono tali e tanti (compreso l’aumento dell’occupazione), da rischiare di rendere il provvedimento ininfluente.

Resta il tema di un’economia provinciale quanto meno atipica o, meglio, “strabica”. Il contributo dell’industria è più elevato che nel resto delle province lombarde, quindi quando l’industria ha il raffreddore, a Varese se ne risente di più. Il terziario, che è il settore che dal punto di vista occupazionale cresce, punta in larga misura a Nord verso la Svizzera e al Centro Sud verso Milano. A questo proposito, è arrivata sotto l’albero la sorpresa sotto dell’emendo governativo che, tornando ad alzare la soglia (dal 3 al 4%) dei residenti perché i Comuni possano ricevere direttamente i ristorni dei frontalieri rischia di sottrarre al Comune di Varese 4 milioni l’anno (vedi articolo a questo indirizzo).  Intanto, il nuovo regime fiscale, che di fatto sottopone alla tassazione italiana i redditi dei “nuovi frontalieri”, per il primo anno pare aver fermato la crescita dei lavoratori varesini che ogni giorno valicano il confine.

La mossa di Confindustria di ridurre il peso delle sedi periferiche e di spostare la sede centrale da Varese a Castellanza, facendo leva sul polo “Mill” di innovazione è logica, ma non è un buon segnale per la parte “Alta” della provincia. La sorte anche simbolicamente non ha remato a favore dell’associazione degli industriali varesini, visto che l’assemblea del 2023 ha avuto come testimonial il patron della Pallacanestro Varese Luis Scola, e ormai la lotta nel campionato è per non retrocedere. L’assemblea 2024 si è svolta invece presso la sede della MV Agusta per celebrare il nuovo corso targato KTM, ma a soli cinque mesi di distanza la lotta più che sulle piste motociclistiche è quella per la sopravvivenza. I fasti sportivi di Varese di mezzo secolo fa erano congiunti con quelli di un’industria varesina vincente. E non è una coincidenza.

Il 2024 consegna al nuovo anno anche attese. A Varese, per cominciare, dove i finanziamenti legati al PNRR, e non solo, sono stati davvero tanti, si tratta ora di accelerare la conclusione delle opere o l’avvio dei nuovi progetti (ex Caserma, Piano Stazioni, in prospettiva il nuovo Politeama). Aspettative sono rivolte anche al fronte conversione energetica, dai pannelli solari di piazzale Kennedy allo sviluppo delle CER (Comunità Energiche Rinnovabili).

Mauro Vitiello presidente della Camera di Commercio di Varese

Mauro Vitiello presidente della Camera di Commercio di Varese

Un segnale positivo però c’é. Sotto l’albero è arrivato infatti un “pacchetto” importante sul fronte del Turismo. La Camera di Commercio ha presentato il progetto lungamente atteso per la costituzione di una Fondazione che comprenderà anche la Provincia e diversi Comuni. La presentazione è avvenuta dopo un vero e proprio “Roadshow” del presidente Mauro Vitiello e del segretario generale Mauro Temperelli. Obiettivo: fare massa critica (il solo contributo camerale dovrebbe essere di alcune centinaia di migliaia di euro) per far fare un salto di qualità al turismo delle Terra dei laghi. Potrebbe essere davvero un bel regalo.

Facebooktwittergoogle_plusredditpinterestlinkedinmail

You must be logged in to post a comment Login