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Attualità

MILANO INVECCHIA (E ANCHE L’ITALIA)

GIANFRANCO FABI - 29/06/2012

Milano per l’Italia è come l’America per l’Europa: qualche anno avanti nelle dinamiche economiche e sociali, l’anticipazione di quello che potrà avvenire su scala più vasta.

E la fotografia di Milano 2012, scattata nel rapporto della Fondazione Ambrosianeum, presieduta da Marco Garzonio, è nello stesso tempo interessante ed allarmante, ricca di spunti di riflessione, ma insieme carica di sollecitazioni alla responsabilità delle scelte politiche.

Il punto centrale è costituito dal fattore demografico con l’invecchiamento della popolazione e la riduzione delle nascite: due fattori che si accompagnano con altri forti elementi di cambiamento come l’immigrazione, le difficoltà abitative, il disagio e la disoccupazione giovanile.

Secondo il rapporto, è in atto quello che viene chiamato un “degiovanimento” della città oltre che demografico, anche dell’occupazione. Già oggi, ogni 100 lavoratori over 60 pronti alla pensione ci sono solo 76 under 24 pronti a prenderne il posto, e se in futuro si vorrà mantenere il rapporto attuale fra popolazione attiva e non attiva l’età della pensione, secondo le analisi del rapporto, dovrebbe passare a 72 anni per il 2045.

Si alzano quindi i livelli di partecipazione al mercato del lavoro degli over 45, si abbassano quelli dei più giovani, ma “a dispetto dei luoghi comuni” non è l’aumento del livello d’impiego dei più anziani a sbarrare la strada ai giovani.

Come ha sottolineato il card. Angelo Scola alla presentazione del rapporto c’è un nuovo patto generazionale da riscrivere, “bisogna ridisegnare l’albero genealogico delle famiglie per ritrovare politiche attive per la famiglia sull’esempio di paesi, come la Francia, che hanno saputo contrastare efficacemente il calo demografico”. L’arcivescovo di Milano ha portato l’esempio efficace del grande spirito di partecipazione che si è manifestato all’inizio di giugno con la presenza del Papa all’incontro mondiale delle famiglie, una presenza “che ha attirato in ogni posto migliaia di persone, attirate spontaneamente da una volontà di partecipazione nell’espressione di un affetto sincero verso il Pontefice”. È allora necessario costruire su queste forze, ridare “a un popolo vivace, ma affaticato dalla crisi” una prospettiva di maggiori certezze anche a medio e lungo termine.

La famiglia torna ad essere un luogo fondamentale, una famiglia che è anche un luogo di incontro tra le generazioni. Nel rapporto si afferma chiaramente come la famiglia “costituisca uno dei pilastri del nostro sistema di welfare, assicurando sia sostegno economico, sia presa in carico dei bisogni di cura e assistenza dei soggetti più deboli (…) ma è un pilastro che richiede di essere puntellato da politiche mirate e al tempo stesso diversificate”.

Il dato di fondo di questo rapporto è costituito dal fatto che finalmente viene in un certo senso “sdoganato” il tema della demografia come elemento di fondo di una crisi italiana che è sì collegata alla crisi globale, ma che ha in alcuni fattori strutturali come questo, elementi di aggravamento e di maggiori difficoltà. L’Italia appare un paese che si impoverisce perché mancano la fiducia e la volontà che vedono nei figli una ricchezza per il futuro e perché appaiono sacrificate le prospettive di lavoro delle giovani generazioni.

Una vera politica per la famiglia non risolverebbe certo tutti i problemi che sono anche culturali e sociali, ma sarebbe comunque un passo fondamentale per dare una prospettiva e un valore al cammino della società. Ma una politica della famiglia compare solo in casi piccoli e particolari: come nell’impegno delle fondazioni bancarie, in alcuni limitati interventi degli enti locali. Mentre resta almeno forte la trama della solidarietà e del volontariato.

Ecco allora la necessità di cambiare passo cercando e privilegiando, come afferma il card. Carlo Maria Martini in conclusione al rapporto – “un ritmo capace di pause per creare spazi per l’incontro con l’altro, per la cura delle relazioni, per l’attenzione ai bisogni, un ritmo che favorisca l’armonia tra le sfere della vita”.

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