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Attualità

DALLA CARTA AL WEB

SERGIO REDAELLI - 07/07/2012

Francesco Branca, fondatore del “Corriere del Verbano”

Per ora conta settemila contatti a settimana ma punta ad arrivare presto a dieci, quindicimila. Ha obiettivi ambiziosi il Corriere del Verbano, lo storico settimanale fondato nel 1879 da Francesco Branca, giornalista e filantropo di Maccagno di origini svizzere e ideali risorgimentali. Oggi lo dirige la bisnipote Elena Ciuti che all’inizio dell’anno – a un secolo esatto dalla scomparsa del fondatore, morto a Luino l’11 ottobre 1912 – h compiuto il grande passo dalla carta al web, dal passato al futuro (www.ilcorrieredelverbano.it).

“Lasciare la carta per la rete per noi significa integrare due culture, mediare fra la tradizione e l’attualità, tra la velocità e l’approfondimento – spiega il direttore –. Ci portiamo dietro i nostri vecchi lettori che restano il target di riferimento, non vogliamo tagliarli fuori. Siamo attenti alla storia come ai problemi del territorio (navigazione, ferrovia, lavoro, sanità, immigrazione) e non dimentichiamo i rapporti con la Svizzera nel solco della tradizione di questo giornale. Cambia la tecnologia, non i contenuti. Siamo fieri del sostegno dato alle associazioni del volontariato sociale che rischiavano di sparire e di tante altre battaglie che abbiamo combattuto e vinto”.

Per Elena Ciuti il passato non è affatto ingombrante, al contrario. Francesco Branca, l’avo, il fondatore, si batté per lo sviluppo del territorio, difese i diritti dei più deboli, promosse l’istruzione e l’educazione. “Io discendo dalla sua stessa famiglia – dice con orgoglio –. Di lui ho sentito parlare fin da bambina e porto il nome di una delle figlie. Francesco Branca non si dava mai per vinto, sosteneva di tasca propria i progetti di pubblica utilità e lo slancio civico lo portava a guardare oltre l’immediato. Partecipò da ragazzo alle Cinque Giornate di Milano, abitò a Parigi, affinò la propria formazione giornalistica al Figaro e le relazioni con la cultura e l’editoria. Rientrato in Italia, si lanciò nell’impresa del Corriere del Verbano con un’idea del mondo svincolata dai confini”.

Fra le tante iniziative giornalistiche, Branca sostenne l’installazione del telegrafo tra Luino e Maccagno e l’apertura dei setifici a Maccagno, Cadero, Runo e Germignaga, affermò l’autonomia dell’Alto Varesotto dalla provincia di Como, s’impegnò perchè fossero costruite strade e alberghi per potenziare la vocazione turistica dell’area, lottò per aprire la linea ferroviaria Novara-Sesto Calende-Luino, avanzò sul giornale l’esigenza di costruire asili nido e istituti tecnici.

“In casa è sempre stato per tutti il nonno Branca, così lo chiamava sua nipote, mia nonna, che lo aveva conosciuto. Quando penso a lui mi trovo in bilico, indecisa se lasciare prevalere le emozioni familiari o dare peso soltanto alla sua figura pubblica, all’impegno sociale e culturale di cui ci ha lasciato eredi”. Un’eredità, quella del Corriere del Verbano, che ora rinnova la sfida nei grandi spazi di Internet.

 

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