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Apologie Paradossali

FORZA CLERICI, FORZA MILAN

COSTANTE PORTATADINO - 27/07/2012

Nonostante il poco seguito ottenuto su Facebook dall’invito alla “resistenza” rivolto al dittatore siriano Assad dall’assessore del Comune di Varese, Stefano Clerici, prendo spunto proprio da questo fatto di nessuna rilevanza per iniziare una collaborazione (forse) sistematica con RMFonline.

Che sia una bella stupidaggine, è fuor di dubbio. Che proprio per questo non dovremmo occuparcene e non se ne dovevano occupare politici e giornalisti di alto livello, altrettanto.

A me piace, però, occuparmi delle stupidaggini altrui non in quanto tali, non per unirmi al coro delle facili reprimende, cantato a gran voce da sacerdoti e vestali del politicamente corretto, ma, al contrario, per enucleare e mettere in evidenza il briciolo di verità nascosto in questa come in ogni stupidaggine.

Perciò: grazie Stefano. Ti stimavo e ora ti stimo ancora di più. Non per la stupidaggine, che in assoluto rimane tale, ma per avermi ricordato che nell’imprevedibile divenire delle faccende umane, massimamente di quelle politiche mediorientali, il bene atteso dall’azione preparata e voluta dal pensiero occidental-democratico si trasforma in un male peggiore. L’elenco degli esempi è infinito, dall’antichità ai talebani. Detto così, anche il mio pensiero minaccia di tradursi in una ovvietà: finirebbe per lamentare soltanto una carenza di intelligenza analitica in te, come nei tuoi censori e negli esperti di politica internazionale, che continuano a incitare i governi europei occidentali all’intervento quasi-armato e sottintendono nell’opposizione russo-cinese la prosecuzione della politica anti israeliana dei vecchi regimi comunisti.

Invece la penso (quasi) come loro e considero un pretesto futile il tuo argomento della legittima difesa dei propri confini da parte di uno stato: non è di questo che si deve discutere, ma del fatto che il loro aver ragione è fondato su quella forma sottile di inganno che è la verosimiglianza.

Una cosa buona per le fiction televisive, non per la vita reale, una regola che applicata alla politica ci porta a cadere nel più sciocco opportunismo.

Perciò: forza Clerici. La tua uscita ha questo bel pregio: non è verosimile, quindi non è opportunistica. Avendo combattuto una vita (sempre perdendo) contro svariate forme di opportunismo, auguro a te (non ad Assad) di resistere e di inventarti qualche brillante idea non verosimile e di riuscire a realizzarla.

***

Sono un tifoso. Milanista e pure sentimentale; da bambino e fino all’adolescenza inoltrata ci piangevo sopra, lacrime vere! Cari Berlusca e Galliani!

Avete fatto una serie di stupidaggini e di contraddizioni che ha costruito un castello di banalità sufficiente a scatenare niente meno che il Codacons, pronto a minacciare una tremenda class action a beneficio degli abbonati troppo fiduciosi e (fortunatamente) non contro qualche necessaria, ma fastidiosa per taluno, opera di pubblica utilità. Avete venduto due giocatori fantastici, due idoli. Vi siete infischiati del fatto che “dieci fistoni non fanno una verza” e avete drasticamente impoverito la squadra che già al Trofeo TIM ha fatto la sua eccezionale magra figura. Adesso cercherete in giro qualche fistone per ricoprire i loro ruoli (tre, non due, visto che Ibra l’anno scorso ha fatto pure la parte di Pirlo, genialmente regalato alla Juve). Quando sento che Galliani va in cerca di Ranocchia, quando in Traorè vedo la controfigura di Roque Junior…

Avete torto marcio! E non mi importa nulla che tra risparmi e contante vi rimarranno in cassa centosessantacinque milioni, un bel pezzo di finanziaria, l’equivalente dell’abolizione di dodici provincie o dell’aumento del contratto nazionale degli autoferrotranvieri. Visto che non sono soldi miei, non faccio il moralista. Avete valutato che il mecenatismo calcistico non paga più e avete fatto cassa? Non ci guadagno niente, io, se non i lazzi di juventini e di interisti.

Non ho ancora deciso se e come difendervi. Non ho ancora disdetto l’abbonamento a Sky e potrei persino venire a vedere qualche partita a San Siro. Potrebbe essere più gratificante vedere una squadra lottare faticosamente, più di quando invece mi torcevo sul diano e mi arrabbiavo per le prestazioni striminzite dei campioni che furono, svogliatamente impantanati nel fango della presunzione. Se non temessi di cadere anch’io nel luogo comune, direi che dovreste provare con quei ragazzini, buttati in campo ieri per necessità nella seconda partitella di Bari.

Però!

Anche voi, però, avete mandato in frantumi lo specchio distorcente della verosimiglianza. Non so quanto volontariamente. Ma ora tocca voi, la sfida è vostra. Non è nemmeno obbligatorio vincerla, basta sapere che è una sfida, una pazza idea creativa e non la squallida impotenza della contabilità.

Forza Milan!

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