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Cultura

VARANO, MISSIONE UNESCO

SERGIO REDAELLI - 14/09/2012

Il cotonificio di Varano (archivio Vasconi)

Un plastico di sei metri per due con centinaia d’abitazioni, ponti e caselli ferroviari, la villa padronale, le chiese, il camposanto, il cotonificio con le case degli operai e il reparto della filatura di tre metri per uno che ha richiesto sette mesi di lavoro e l’impiego di cinquemila pezzi per le rifiniture: sono i “gioielli di legno” in mostra fino al 23 settembre nella sala polivalente in via Vittorio Veneto 7, a Varano Borghi, per iniziativa della Pro Loco con il patrocinio del Comune. L’esposizione s’intitola “Un viaggio nel tempo” ed è un interessante “percorso dei ricordi” attraverso quattordici plastici, decine di documenti, più di cento fotografie e altrettante cartoline a colori e in bianco e nero.

“Vogliamo far vedere alla gente il paese che non c’è più e magari strappare una lacrimuccia di commozione sognando persone e luoghi cari del passato – spiega il curatore Roberto Vasconi, presidente della Pro Loco, collezionista e artigiano del legno che ha realizzato i plastici in scala dei principali monumenti – ma è anche un messaggio alle scuole elementari e medie e agli studenti che qui possono scoprire la storia del paese e conoscere i volti dei nonni e dei bisnonni”. Varano con il suo cotonificio ottocentesco, la grande villa liberty e il villaggio operaio creato dai Borghi – che contesero ai Ponti e ai Cantoni il primato nell’industria tessile lombarda dell’Ottocento – ha le carte in regola per interessare l’Unesco, che già tutela il villaggio operaio di Crespi d’Adda, nella Bergamasca.

Varano Borghi e Crespi d’Adda potrebbero rappresentare un itinerario archeologico del lavoro e dell’industria in territorio lombardo sotto l’egida dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Il Comune medita, infatti, di attivare le procedure necessarie per avviare l’iter: “Perché no? Siamo una piccola realtà che non ha molte risorse, ma ogni buona idea merita di essere presa in considerazione”, dice Giorgio Gusella, assessore alla cultura. Nel caso, il primo passo è contattare la Direzione regionale dei beni culturali e paesaggistici della Lombardia a Palazzo Litta, in corso Magenta, a Milano e il Ministero a Roma. Ma qualche buon consiglio potrebbe darlo anche il Comune di Crespi d’Adda che ha già percorso, con successo, questa strada.

La mostra conferma la bontà delle ambizioni del paese. All’interno della sala i particolareggiati plastici della stazione e dello scalo merci che sorsero a partire dal 1894 intorno al cotonificio che dava lavoro a centinaia di operai sistemati nelle villette e negli ordinati palazzoni, la centrale ENEL, il reparto di filatura costruito all’inizio del Novecento, lo stallone, la piscicoltura del 1890, la duecentesca chiesetta di Sant’Andrea parzialmente inglobata nel Comune. Sono esposti i documenti (statuti, regolamenti comunali, lettere, fatture), le cartoline del primo Novecento e il “grande album” dei volti dei paesani quando i primi treni fischiavano in lontananza sulla linea ferroviaria Milano-Laveno. E poi le immagini degli abiti, dei mestieri, delle acconciature di chi abitava nei rioni e prestava la sua opera nel vicino stabilimento.

Un video, proiettato senza soste, stabilisce un contatto diretto con le riunioni dei coscritti d’antan, gli studenti di lontane classi elementari, le foto di gruppo delle prime comunioni. “Si possono consultare le raccolte dei soprannomi delle persone del posto e i nomi degli alunni della prima elementare a partire dal 1929”, spiega il curatore che poi rivela: “Cominciai a collezionare memorabilia varanesi dopo aver trovato una cartolina rara al mercatino di Castiglione Olona oltre vent’anni fa. Il pezzo più costoso è un album da quattrocento euro con trenta vecchie foto di Varano che apparteneva a un avvocato varesino. Quello a cui sono più affezionato è una cartolina dello stand della Piscicoltura di Varano all’Esposizione di Milano del 1906”.

La mostra è aperta fino al 23 settembre, con questi orari: sabato 15-19, domenica 10-12 e 15-19, nei giorni feriali, su appuntamento, telefonando al 334-9597486. L’ingresso è gratuito. Per informazioni: varanoinmostra@alice.it.

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