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Storia

COL CUORE GONFIO DI RABBIA

F.G. - 12/10/2012

Noi da mesi stiamo facendo i nostri bravi compiti a casa di economia. La Germania a sua volta faccia il piacere da oggi di farli in modo approfondito e in fretta di Storia.

La tragedia del Novecento, il “secolo breve”, così denso di orrore, ci colpisce ancora e ci pone di fronte ad una nuova e sconosciuta sconfitta umana.

Frattanto non una parola, un alito di pietà, un barlume di ravvedimento, dal bunker di Berlino.

Le SS della 16a Panzergrenadier Division di Max Simon non dovranno pagare alcun prezzo per i cinquecentosessanta martiri di Sant’Anna di Stazzema in alta Versilia (centosedici ragazzi e bambini, il più piccino di venti giorni) massacrati a bombe e fucilate il 12 agosto 1944.

I dieci ergastoli comminati dal Tribunale Militare di La Spezia al termine di un lungo processo e di un’indagine meticolosa, in collaborazione con la polizia criminale di Bonn, e dopo tre gradi di giudizio, per il Tribunale di Stoccarda non hanno avuto alcun valore. Carta straccia.

Il fascicolo è stato aperto, letto e rapidamente chiuso, come purtroppo in altre occasioni, con un proscioglimento degli otto dei dieci condannati ancora in vita (all’inizio gli imputati erano diciassette) perché “non ci sono prove sufficienti” per dimostrare la partecipazione di quelle SS a una delle più feroci mattanze dell’ ultima guerra mondiale.

È l’ennesima beffa inflitta dalla Germania all’Italia su questo terreno. La registriamo con il cuore gonfio di rabbia, vicini ai familiari delle innocenti vittime.

Per la Storia le otto SS responsabili dell’eccidio, che mai hanno avuto l’ardire di farsi vedere nelle aule del nostro Paese, malgrado le reiterate richieste di estradizione e di arresto, sono vive e vegete. Werner Bruss, Alfred Concina, Ludwig Goring, Karl Gropler, George Grauch, Horst Richter, Heinrich Schende, Gerhard Sommer, ora che la paura è passata, saranno soddisfatti, magari davanti a una pinta di birra.

Da Sant’Anna di Stazzema frattanto stanno per essere restituite al governo tedesco le medaglie-ricordo consegnate anni fa ai cittadini colpiti dalla barbarie. La pena e il dolore sono anche del nostro Capo dello Stato.

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