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Lettere

Grazie, caro Fiori

- 16/11/2011

 

Ho conosciuto Camillo Massimo Fiori a diciotto anni, appena entrato nella “Balena Bianca”, la D.C., la grande casa dei cattolici che ha retto le sorti del Paese per più di quaranta anni.

Lo ricordo fisicamente e caratterialmente come adesso. Con i capelli bianchi e gli occhiali. Riflessivo e curioso, ma soprattutto un onnivoro consumatore di libri. Lo ricordo a diciotto anni perché il mio impegno tra i giovani D.C. significò anche la collaborazione con la “Voce delle Prealpi” il giornale del partito che Fiori dirigeva e che orientava alla ricerca culturale impegnata.

Con lui ho avuto scontri e chiarimenti. Ma devo dire che ho sempre trovato comprensione, da giovane, e stima da adulto. Fiori è una parte di storia di questa città.

Credo che non sia retorico scrivere che la vita pubblica di Massimo è l’emblema di una Italia che si affranca dalla povertà e che, grazie anche alla politica, partecipa da protagonista, sia pure a livello locale,  alla costruzione di un Paese nuovo e diverso rispetto a quello conosciuto fino alla liberazione.

Fiori è stato impegnato nelle Acli. È stato presidente provinciale e dirigente nazionale. È stato per un certo periodo il capo della corrente di “Forze Nuove”, a Varese, quando le correnti nella D.C. rappresentavano veramente il tessuto sociale. E, per la sinistra sociale democristiana, è stato candidato al Parlamento e poi consigliere provinciale.

Fiori è un cattolico e da cattolico ha vissuto la sua esperienza politica e, oserei dire, anche quella intellettuale. Oggi Massimo Fiori compie ottanta anni. Da un po’ di tempo leggo i suoi scritti non solo sui quotidiani di Varese, ma anche sul blog di Giuseppe Adamoli.

Lo vedo lucido e riflessivo. Interessato alla città tanto da occuparsi anche di urbanistica e, non rivelo nulla, se scrivo che proprio attraverso l’uso della “rete” ha partecipato alla definizione del programma elettorale del PD di Varese delle scorse amministrative con contributi interessanti e idee accattivanti.

Mi fa piacere vedere la bianca testa di Massimo seduto al tavolino di un noto caffè cittadino. Talvolta, quando ho tempo, lo saluto e mi fermo con lui a parlare di politica e di Varese. A lui voglio fare i miei auguri e ringraziarlo pubblicamente per il suo impegno civile e per il contributo di idee che anche oggi non fa mancare. Caro Massimo la tua generazione ha sicuramente avuto tanto, ma ha ampiamente dato a questo Paese  andando ben oltre il semplice pareggio dei conti.

 Roberto Molinari, Segretario Cittadino PD, Varese

 Anche il direttore e la redazione di RMFonline si associano agli auguri a Camillo Massimo Fiori, valido collaboratore di questa testata alla quale non fa mai mancare l’apporto della sua esperienza e della sua passione civile.

 Massimo Lodi

 

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