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Attualità

ANCHE NELL’ORIZZONTE DI VARESE UN’ “ALBA DORATA”

FRANCO GIANNANTONI - 07/12/2012

Militanti di Alba Dorata in Grecia

E così dopo “Forza Nuova”, “Blood and Honour” del Palazzetto e dello Stadio, “Casa Pound”, “Avanguardia Studentesca”, i resti isolati di “Destra”, il ventre molle di Varese, saluta – a dire il vero senza fare una piega, “more solito” – il battesimo, rilanciato con grandi titoli dalla stampa nazionale (non quella locale a meno che mi sia sfuggito qualcosa), di un nuovo partito di cui proprio si sentiva la mancanza.

È “Alba Dorata” che, a detta del suo segretario nazionale, il triestino Alessandro Gardossi, ex insegnante, ex sindacalista, ex leghista, ex “Forza Nuova”, non ha nulla a che spartire con il partito greco “Aurora Dorata”, “Alba Popolare” infine “Alba Dorata” di Nikolaos Michaloliakos, che alle recenti “parlamentari” è riuscito a piazzare con il 7% ben diciotto deputati in Parlamento (era il 5,3% alle “comunali di Atene nel 2010), raccogliendo simpatie ed appoggi per la sua linea nazionalista, metaxista, xenofoba, omofoba, anti-comunista, razzista e populista venendo in soccorso dei cittadini più indigenti offrendo loro cibo, vestiti e aiuti in generale con spettacolari manifestazioni pubbliche.

“Alba Dorata” “made in Italy” non è – assicura il segretario – un derivato di questa famiglia piuttosto chiassosa e turbolenta e che fa paura, non ha contatti con l’espressione politica greca né ha alcuna dipendenza.

È una cosa autonoma. Si vedrà. Peccato che il simbolo sia lo stesso (“ma è solo – spiega Gardossi – un motivo decorativo che viene dalla culla della civiltà europea, nulla che abbia a che fare con la svastica”) e che il programma vada in un certo senso nella stessa direzione almeno nello spirito puntando a isolare la Lombardia in uno Stato a sé, ritirandola dalla fascia europea, coniando addirittura una nuova moneta in attesa di tornare alla lira.

Il segretario non si dice di destra, è aperto a tutti, destra e sinistra, purché destra e sinistra accolgano con favore le linee programmatiche proposte. Il segretario è contro la violenza. “Noi siamo – dice – per la concretezza e i servizi sociali”. Quelli che usano le mani e le mazze come è avvenuto in Grecia “sono camerati che sbagliano”, cosa già nota ai tempi delle BR.

La notizia che conta è però un’altra: “Alba Dorata” “made in Italy” che ha già sedi a Milano, Lodi, Brescia, Mantova e Varese, sarà presente alle prossime “regionali” del 10 marzo con una lista propria. L’operazione, stando alle voci, è in pieno svolgimento. Alba Dorata sta raccogliendo le firme necessarie e sta scegliendo i candidati per il Pirellone.

Il segretario Gardossi a La Repubblica del 28 novembre ha anticipato che anche loro faranno delle piccole primarie per scegliere il meglio degli uomini a disposizione e sempre La Repubblica ha anticipato i nomi dei concorrenti alla leadership del gruppo dunque del governatorato: il segretario regionale Daniele Granata, quarantun anni, di Varese, operatore nella comunicazione; il segretario milanese Giorgio Borghesi, cinquantun anni, titolare di un’Agenzia di viaggi e Antonio De Domenico, quarantacinque anni di Brescia, autista ed ex sindacalista autonomo.

Non tutti, e questa è una notizia, vengono dalla destra estrema. De Domenico, ad esempio, ha militato a lungo nella Lega. Poi, come spiega Andrea Bubba, vice segretario nazionale di “Alba Dorata” italiana “si è stancato di quell’esperienza ed è venuto con noi”.

Sul piano politico il programma del partito si dovrà esprimere lungo l’asse di una “dittatura dell’intelligenza”. Traduzione nel dettaglio: federalismo spinto, a differenza di quello della Lega “finto e fallito”; un referendum per la creazione di una nuova forma giurisdizionale indipendente chiamata “Cantone Lombardia” (il Kossovo è un precedente internazionale valido); abolizione delle province “che succhiano la linfa vitale del popolo”; una nuova moneta locale o “complementare” sul modello del www.sardex.net (il circuito di credito commerciale sardo, in pratica una specie di moneta virtuale) in attesa del ritorno alla “Nuova lira”.

La lotta all’immigrazione è un altro tema capitale anche se nel programma non è stato citato, dato evidentemente per scontato. Lotta infine al potere delle banche e dei sindacati, “un danno per i lavoratori e per gli imprenditori dalle mani pulite”. Infine la mafia. Sarà lotta dura sino alla sua eliminazione dalla Lombardia, in che modo per ora non è dato sapere.

Registriamo l’evento e attendiamo i segnali. Certo non sono notizie confortanti. Il panorama, sappiamo, è incerto e nell’incertezza e nella confusione, lo insegna la storia, il “vuoto” politico può essere riempito dal peggio senza aiutare a crescere.

Alla “Lega Nord per l’indipendenza della Padania” che della lotta all’immigrazione ha fatto la sua bandiera, rispolverando quella atroce parola che richiama al “respingimento” che oltre mezzo secolo fa servì alla Svizzera per ributtare in braccio ai nazifascisti francesi e italiani i fuggiaschi ebrei regolarmente finiti nei forni di Auschwitz, si affianca ora “Alba Dorata”.

Auguriamoci che il nuovo partito sia veramente “all’italiana” e che non aggiunga altri guai ai tanti che già abbiamo.

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