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Cultura

SORPRESA SOTTO IL PAVIMENTO DELLA CHIESA

PAOLA VIOTTO - 14/12/2012

La pianta della chiesa di Vedano nel progetto del 1618

Scavare nel pavimento di una chiesa per installare l’impianto di riscaldamento ed imbattersi in reperti archeologici è un evento molto comune. Quando un edificio sacro è usato per secoli viene continuamente modificato e mantiene al suo interno, anche se nascoste, le tracce della vita e della fede delle generazioni che si sono succedute tra le sue pareti. Ma ciò che è stato trovato durante i lavori in corso nella chiesa di San Maurizio a Vedano Olona ha costituito una vera e propria sorpresa.

L’aspetto attuale della chiesa nasce dai lavori dell’Ottocento, fortemente voluti dal parroco don Gabriele Argenti, che ce ne ha lasciato anche una accurata documentazione. Tra il 1842 e il 1843 venne sistemata la facciata della chiesa, aggiunta la gradinata, costruito il campanile e installato l’organo, anche grazie al lavoro gratuito prestato da molti abitanti del luogo. Veniva così portato a termine un lungo processo iniziato ai primi del Seicento, quando la popolazione aveva chiesto al cardinale Federico Borromeo l’autorizzazione a costruire la nuova chiesa di San Maurizio per trasferirvi la sede della parrocchia. Fino allora la parrocchiale era stata la chiesetta romanica di San Pancrazio, ritenuta però troppo lontano dal nucleo principale dell’abitato e quindi scomoda per chi doveva partecipare alle celebrazioni. Un progetto dettagliato venne elaborato nel 1618, comprendendo un edificio assai ampio, con una sola navata e due cappelle laterali disposte a formare una specie di transetto. La chiesa venne costruita negli anni successivi, con l’abside rivolta verso nord, scelta abbastanza insolita dovuta probabilmente alla conformazione del terreno e all’esistenza di altre costruzioni. Tuttavia, come spesso accade, l’edificio non venne realizzato in modo del tutto conforme al progetto, forse anche per la scarsità di fondi che non permise ad esempio la costruzione del campanile. Nel 1647 i lavori erano considerati comunque conclusi e venne effettuata la traslazione solenne della sede parrocchiale, mentre a San Pancrazio rimase la funzione cimiteriale.

All’inizio degli scavi in San Maurizio si pensava quindi di trovare sotto il pavimento soltanto qualche tomba gentilizia del Seicento e del Settecento, appartenente a quelle famiglie nobili che avevano delle cappelle nella nuova chiesa. Ma la realtà è stata ben diversa.

All’interno della navata sono state rinvenute le fondazioni di alcune murature di grandi dimensioni, tali da far pensare all’esistenza in antico di qualche struttura fortificata, posta a difesa del punto più elevato dell’abitato. Subito davanti all’altare attuale è poi riemerso il tracciato di un’abside semicircolare rivolta verso oriente, che era stata demolita quasi fino alle fondamenta per poter costruire la chiesa attuale. Una attenta rilettura delle visite pastorali di fine Cinquecento ha permesso di scoprire che nel luogo dove doveva sorgere la nuova chiesa esisteva già un piccolo oratorio dedicato a San Maurizio, con l’abside rivolta secondo la consuetudine proprio verso est. Di questa chiesa medievale si era persa totalmente la memoria, né di essa sono state scoperte al momento altre citazioni nei documenti noti, che nominano esclusivamente San Pancrazio. Toccherà agli archeologi della Soprintendenza che stanno seguendo i lavori giungere ad una datazione per questo edificio, che potrebbe forse risalire anche al Mille.

Tuttavia le sorprese non erano ancora finite. Sotto l’altare maggiore sono state infatti rinvenute le fondazioni di un’altra abside, con un tracciato poligonale e rivolta verso settentrione. L’altare, dalle dimensioni monumentali, è una complessa macchina marmorea barocca, donata alla chiesa di San Maurizio nel 1679 da Papa Innocenzo XI. Questo pontefice, appartenente alla famiglia Odescalchi che aveva legami con il territorio di Vedano, donò alla chiesa anche il corpo del martire Sant’Alessandro e un altro altare marmoreo per conservarlo degnamente all’interno di una cappella laterale. È possibile che l’arrivo di questi arredi importanti abbia reso necessarie delle modifiche alla struttura della chiesa, soprattutto nella zona del presbiterio e dell’abside.

La storia secolare di San Maurizio, così strettamente intrecciata con la storia della gente di Vedano, si sta dunque rivelando assai meno semplice di quanto potesse sembrare all’apparenza… È una storia che ha ancora degli elementi misteriosi, come la presenza della tomba di bovino trovata vicino alla sacrestia, e simile a quella rinvenuta in Santa Maria della Purificazione a Caronno Pertusella. In attesa di ulteriori indagini archeologiche e nella speranza che le ricerche d’archivio possano fornire nuovi elementi, la parrocchia di Vedano ha deciso di aprire gli scavi ai visitatori sabato 15 dicembre al pomeriggio e domenica 16. Per gli appassionati di archeologia e di storia del nostro territorio un appuntamento imperdibile.

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