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Attualità

CAVAGNANO, CHIESA CENTENARIA

SERGIO REDAELLI - 11/01/2013

Un libriccino racconta la lunga e avventurosa storia della chiesa dei Santi Giuseppe e Anna a Cavagnano, una frazione di Cuasso al Monte, che il 22 ottobre scorso ha festeggiato il centenario della consacrazione. Lo ha fatto stampare il parroco don Nicolò Vittorio Casoni a un secolo esatto dalla visita pastorale del cardinale Andrea Ferrari che celebrò la cerimonia. Il Chronicon – il diario parrocchiale – ricorda che l’alto prelato “arrivò in paese verso le cinque del pomeriggio del 21 ottobre 1912 e la mattina seguente, alle 4, iniziò il rito che durò fino alla 8. Poi, dopo una breve pausa, alle 9 impartì la cresima a sessantasei persone tra maschi e femmine”.

Con la storia dell’edificio religioso e dei suoi artisti, pittori, architetti e intagliatori, il libro racconta la vita del paese dalle origini alla grande guerra al fascismo e rievoca le tappe più importanti come la posa in opera, nel 1949, dell’organo realizzato dalla bottega Pini-Della Vedova di Bisuschio. L’organo, di seconda mano, fu ricavato da un vecchio prototipo della famiglia Serassi di Bergamo ed è tuttora in funzione con le sue cinquecento canne di metallo, stagno, zinco e cinquanta canne in legno. “Avrebbe bisogno di una revisione a quarant’anni dall’ultimo controllo – osserva il parroco – a breve s’inizieranno anche i lavori per rifare il tetto e tutti possono contribuire attraverso l’apposita cassetta”.

La storia della parrocchiale di Cavagnano è tutta da leggere. Stupisce quali e quante difficoltà i fedeli dovettero superare per vedere realizzato l’edificio tra grane burocratiche, sospensioni per mancanza di operai e problemi di trasporto dei materiali. I primi documenti sono due atti notarili dell’11 marzo 1688 conservati nell’archivio Cicogna di Milano e, in copia, nella villa Cicogna Mozzoni di Bisuschio. Furono rogati dal notaio Carlo Federico Buzzi all’aperto, nella piazza del paese, come usava allora. Il primo certifica l’acquisto di un terreno con cascina e orti per 132 lire imperiali pagate da un buon parrocchiano, tale Domenico Vanone, a nome della comunità; il secondo l’impegno assunto dagli uomini di Cavagnano per costruire un oratorio entro quattro anni.

Trascorsero due secoli e il Chronicon riferisce che, il 15 ottobre 1879, le cinquecento anime di Cavagnano decisero di costruire il campanile di fianco all’oratorio e in due anni fu pronto, alto più di diciotto metri e dotato di due “campanelle” artigianalmente fuse dalla ditta Comerio di Malnate. Il 6 gennaio 1881, giorno dell’Epifania, si mise mano alla casa del sacerdote don Luigi Scampini. Per costruirla, l’intera comunità si mobilitò vincendo l’opposizione del municipio di Cuasso al Monte che non voleva separarsi dalla frazione. Finalmente, nella primavera del 1887, s’incominciarono a scavare le fondamenta della chiesa abbattendo il vecchio oratorio. Ci vollero quattro anni per completarla e, mentre gli uomini emigravano, furono le donne “a rimuovere sassi e sabbia”.

Un facoltoso parrocchiano, Francesco Balbi, finanziò i lavori, forse allettato dalla gloria toccata al primo benefattore. Demolendo il vecchio oratorio, si erano rinvenute ai piedi della balaustra le ossa di Domenico Vanone che, in segno di rispetto, furono raccolte in una cassetta di legno e sepolte ai piedi del primo pilastro a sinistra, entrando verso la navata maggiore. Il 13 marzo 1900 la chiesa fu eretta in parrocchia e riconosciuta autonoma con Decreto Reale nel 1904. Il 17 dicembre 1907 furono collaudate e benedette le nuove campane, cinque, della ditta Bianchi di Varese. Erano state faticosamente trasportate fino a Cavagnano con cinque carri trainati dai buoi sulla strada scivolosa per una formidabile nevicata.

In paese fu festa grande e le luminarie rischiararono la gioia dei parrocchiani fino a notte fonda.

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