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Cultura

IL GENIO SEGRETO

LINDA TERZIROLI - 25/01/2013

“Non mi pentii di averlo ascoltato. Ma più ancora di lasciarmi avvicinare ai suoi libri, Guido fece sì che io scoprissi in me stesso la componente forse più importante per la formazione della cultura. Mi insegnò ad essere curioso, a cercare sempre di approfondire gli argomenti delle opere che mi aveva messo a disposizione; e soprattutto, a non fermarmi alle prime righe. In una certa occasione, ricordo mi disse (io ero forse in seconda liceale) “Se Croce cita Vico, non lasciare cadere; va a fondo su questo Vico, altrimenti la citazione di Croce non serve a molto”. Mario Morselli

Forse qualcuno mi domanderà come mai dedichiamo ancora una volta (dopo tutti questi anni) un convegno dedicato a Guido Morselli “il genio segreto” e perché ancora un libro su di lui.

Probabilmente la risposta si trova nelle avventure che mi hanno accompagnata in questi anni, a partire dalla discussione della mia tesi di laurea sull’amore e sulla morte nell’opera morselliana. Allora, parliamo del 2008, si può affermare (e il fratello di Guido, Mario Morselli me l’ha ripetuto più volte) che lo scrittore era poco noto, anzi non lo era affatto. Confermando il celebre detto nemo propheta in patria, Guido Morselli era per i più sconosciuto, eccezion fatta per gli studiosi accademici che lo menzionavano per il caso del “suicidio per cause editoriali” e per alcuni maturi gaviratesi che ricordavano, con particolare affetto, la selvatichezza di questo scrittore, che frequentava il caffè Veniani, beveva un caffè d’orzo in tazza grande e dimenticava spesso, in quella pasticceria, i suoi guanti.

Grazie alla lungimiranza del professor Silvio Raffo e alla volontà dei nipoti Loredana Visconti e Gianluca Visconti, con un manipolo di amanti della letteratura tra cui si annoverano il regista Alberto Buscaglia e l’editore Dino Azzalin e con il sostegno della Provincia di Varese, il premio per il romanzo inedito ha potuto nascere e, con lui, un ventaglio di incontri e convegni dedicati alla valorizzazione e diffusione della conoscenza di questo grande scrittore. Il mio scopo, così come quello degli altri membri del comitato, è stato sempre quello di essere fedele alla memoria dell’autore, non tradire mai il suo messaggio che “la cultura non è di chi sa, ma di chi apprende”. Nel frattempo si sono, quasi per una spontanea logica consequenziale, avvicinati a noi gli studiosi e gli esperti dell’opera morselliana che, da tutta Italia, avevano da più anni studiato la corposa opera di Guido Morselli: in primis Valentina Fortichiari, Marina Lessona Fasano, poi Fabio Pierangeli che presenterà proprio questo sabato la sua ultima fatica ed è da sempre instancabile studioso dell’opera inedita di Guido Morselli. Opera inedita? Mi accorgo che sembra quasi una contraddizione in termini, eppure molto di questo autore che abbiamo detto “selvatico” e aggiungerei “segreto” non è ancora stata pubblicata. Negli anni del premio l’interesse su questo autore è andato amplificandosi e, grazie a numerose pubblicazioni di saggi, la conoscenza ha attraversato l’Italia ed è approdata oltreoceano, in Brasile con un numero monografico di Mosaico Italiano ideato da Andrea Santurbano.

Sarebbe noioso elencare ora tutte le opere, letterarie e non che sono germogliate in questi anni ma un piccolo sguardo va a Gavirate, alla casina rosa dello scrittore, sul delizioso poggio di Santa Trinita, dove Guido Morselli ha concepito e scritto quasi tutta la sua opera narrativa che da due anni ospita una mostra permanente a lui dedicata. Molti passi importanti sono stati compiuti, grazie alla Provincia e al Comune di Gavirate, eppure il sentiero appare sempre sorprendente e inesplorato.

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