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DUELLO STELLARE

CLAUDIO PIOVANELLI - 04/07/2025

Scatta sabato 5 luglio da Lille il Tour de France numero 112 nel segno del duello stellare tra lo sloveno Tadej Pogacar e il danese Jonas Vingegaard.

Questi due atleti hanno in effetti monopolizzato le ultime quattro edizioni della Grande Boucle: Pogacar, peraltro vincitore anche nel 2020, si è aggiudicato il Tour nel 2021 e nel 2024 lasciandosi alle spalle Vingegaard che però si è affermato nel 2022 e nel 2023 precedendo entrambe le volte proprio lo sloveno.

A mero titolo di curiosità possiamo citare i distacchi che i due superfavoriti di questa edizione si inflissero reciprocamente negli anni scorsi. Nel 2021 Pogacar vinse con 5’20” di margine, mentre nei due anni successivi Vingegaard precedette lo sloveno di 2’43” nel 2022 e di 7’29” nel 2023. Lo scorso anno, infine, Pogacar si impose con un vantaggio di 6’17”.

I bookmakers la sanno lunga, è cosa nota, e infatti quotano Pogacar a 1,50 e Vingegaard a 3,00. A distanze siderali gli altri possibili competitors: il belga Remco Evenepoel è dato a 25, lo sloveno Primoz Roglic a 66, mentre a 100 inseguono lo statunitense Matteo Jorgenson, lo spagnolo Enric Mas e il canadese Derek Gee.

La sola occasione di scontro di quest’anno tra i due titani nel ciclismo moderno, qualche settimana fa al Giro del Delfinato, si è risolta con il successo di Pogacar che ha preceduto Vingegaard nella classifica finale di 59”. Nel corso della stagione, poi, lo sloveno (27 anni il prossimo 21 settembre) ha confermato la sua leadership assoluta conquistando dapprima l’UAE Tour per poi dominare Strade Bianche, Giro delle Fiandre, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi, con il terzo posto alla Milano-Sanremo e il secondo alla Parigi-Roubaix. Decisamente meno sfavillante il palmares 2025 del danese (29 anni a dicembre), che ha corso come sempre molto poco e si è aggiudicato soltanto una breve gara a tappe in Portogallo, la Volta ao Algarve.

Al servizio di Tadej Pogacar e di Jonas Vingegaard ci saranno due autentiche corazzate. Basti dire che la UAE Emirates dello sloveno schiererà come luogotenente il portoghese Joao Almeida che quest’anno ha già vinto Giro dei Paesi Baschi, Giro di Romandia e Giro di Svizzera, e poi altri grossi calibri come Sivakov, A. Yates, Narvaez, Wellens e Soler. La Visma-Lease a Bike del danese avrà come seconda punta, ma totalmente al servizio del leader, il vincitore del Giro d’Italia, il britannico Simon Yates, e poi Van Aert, Jorgenson, Kuss, Campenaerts e il nostro Affini.

Difficile, come s’è detto, che qualcuno riesca a inserirsi nella lotta per il primato riservata ai due primi attori.

Tra i pochi corridori italiani in gara, i più attesi sono Filippo Ganna, che punterà dritto alla frazione a cronometro di Caen, e Jonathan Milan, forse oggi il miglior velocista al mondo, che mirerà alle frazioni riservate agli sprinter con il suo fidato Simone Consonni a fargli da apripista nelle volate affollate.

Al Tour de France 2025 partecipano 23 squadre, ciascuna formata da otto corridori. Il percorso sarà di 3320 chilometri con 51.550 metri di dislivello; soltanto due le tappe oltre i 200 chilometri e poche quelle senza troppe difficoltà, riservate ai velocisti.

Due le frazioni a cronometro: la 5a tappa prevede un tracciato piatto di 33 chilometri, mentre la 13a tappa, di soli 11 chilometri, è in sostanza una cronoscalata al Peyresourde.

Come sempre, ci saranno le grandi montagne, anche quelle mitiche, sulle quali si è scritta la storia del Tour de France. La prima settimana non prevede passaggi ad alta quota ma diversi tranelli in tappe in cui bisognerà prestare attenzione e “avere gambe”. Poi si comincerà… a scalare, con cinque arrivi in salita. Da sottolineare la 10a tappa, in programma il 14 luglio, festa nazionale francese, con otto gran premi della montagna sul Massiccio Centrale, poi l’arrivo sul Mont Ventoux, teatro di straordinarie imprese ma anche della tragica morte di Tommy Simpson nel 1967.

Il Tour de France 2025 si concluderà a Parigi, sui Campi Elisi, consegnando al vincitore un premio di mezzo milione di euro; agli altri occupanti del podio andranno 200.000 euro e 100.000 euro. Complessivamente il montepremi della Grande Boucle sarà di 2.300.000 euro, che ne fa la corsa ciclistica più ricca del mondo (il Giro d’Italia segue con 1.600.000 euro e la Vuelta di Spagna con 1.100.000 euro). Ogni vincitore di tappa incasserà 11.000 euro, ogni giorno trascorso in maglia gialle renderà 500 euro, mentre 2000 euro andranno giornalmente al corridore più combattivo.