Tutti addosso al padrone di Amazon. Tre giorni da sposo-nababbo a Venezia, ostentazione cafonal, Serenissima china a ogni suo desiderio, festival delle diseguaglianze celebrato senza remore. Dunque esagerazione, grandeur, pacchianeria. A insaputa di mister Jeff? Se sì, peggio che mai. Se no, quale errore. Detto e stigmatizzato questo, era il caso d’una processata piazzaiola e mediatica in auge per settimane?
Non era il caso. Perché di gente che si allarga -ciascuno nel suo campo e secondo l’occasione- è pieno il mondo. C’è un solo Bezos, ci sono tanti Obezos. Vogliamo relazionare le meganozze in Laguna coi minieventi di cui siamo giornalmente testimoni? Quelli in cui (mica solo i matrimoni, se capìss) la sproporzione, l’eccesso, il kitsch fan da regola e nessuno s’indigna, cercando anzi d’imitare il modello cui si trova di fronte? Ce n’è, di gonfiati. Un mucchio. E di gonfiandi, un’accozzaglia tanta. Purtroppo trattasi d’una cifra diffusa nella contemporaneità, e negarlo significa esercitarsi col tartufismo, nient’altro.
Un esempio banale. Perché si svergogna il manifesto riccone che dà fondo al super-ego non rendendosi conto del tuffo nel ridicolo, ma ben ci si guarda dallo svergognare gli occulti ricchini/i nascosti riccastri che guadagnano fior di denari evitando di denunziarne l’introito allo Stato? Cioè: quelli che pagan poco o nulla di tasse pur guadagnando molto o un sacco?
Se Bezos evade le norme della dovuta sensibilità, gli Obezos evadono i princìpi del dovuto civismo, non aiutano a finanziare lo Stato sociale, usufruiscono dei servizi sovvenzionati dalla parte di popolazione usa obbedir/versar tacendo. Allora perché non manifestare anche verso costoro, invece che solo in avversione al galattico miliardario? Circola aria di ambiguità, doppiezza, farisaismo. Quasi che l’unico pacco utilizzabile ce l’abbia tirato lui, regnando per un paradivino triduo nell’ex repubblica dei dogi, mentre l’infinità di pacchi che la moltitudine degl’italiani rifila alla minoranza -irrisa col nome di congrega dei fessi- passa in compiaciuto silenzio.
Avremmo bisogno d’una cura dimagrante della distorta personalità che l’involuzione, spacciata per evoluzione, del contemporaneismo sta pervadendo non alcune nicchie della società, ma il grande magazzino popolar-borghese che la rappresenta. Un ceto d’idee confuse, stile uniformato, campionatura che fa scuola, anche se di campioni ne produce zero. Fidiamo che gli Obezos si mettano a dieta. Sarà utile al post-liberalismo cristiano, corrente di pensiero orientata a una visione del bene con radici nella originaria dottrina cattolica: regime change non lontano dalle corde del Papa americano quando parla di “Chiesa estroversa”, alternativa alle inconsapevoli (forse) introversioni del vissuto quotidiano e decisa ad affermare la vera sacralità. Tradizionale, creativa, asciutta. Formato slim, insomma. Ci siamo sottilmente capiti.