Apologie Paradossali

NOIA CREATIVA

COSTANTE PORTATADINO - 04/07/2025

(C) Proprio non ce la facevo a mettermi al PC, per il, caldo, un malfunzionamento del PC e uno diverso del tablet, scrivo al direttore: “vorrei essere in vacanza” e lui lo prende per l’argomento del pezzo. Quindi dice OK e mi trovo fregato. Come faccio adesso?

Cade lo sguardo su COPILOT, il supporto di Intelligenza artificiale; se provassi a chiedergli un aiuto? Mi suggerisca un pensiero positivo.

Ecco il risultato: (Nel salvataggio escono questi riquadrini; che COPILOT sia geloso e pretenda di non essere mescolato con i miei pensieri?)

 

Il regalo nascosto dell’afa estiva: la noia creativa

Quando l’afa estiva avvolge le giornate con la sua coltre lenta e pesante, il mondo sembra rallentare fino quasi a fermarsi. L’aria è immobile, il pensiero si fa vischioso, le attività quotidiane si trascinano come sotto una campana di vetro. È in questi momenti che irrompe la noia – quella sensazione apparentemente sterile, che molti evitano come un fastidio da cui distrarsi subito.

Eppure, se lasciata fluire, la noia dovuta all’afa può diventare una preziosa alleata. Nella sospensione del fare, nella rarefazione degli stimoli, si apre uno spazio interiore fertile. La mente – privata del consueto bombardamento di notifiche, scadenze e richieste – comincia a vagare. È un vagabondaggio pigro, sì, ma spesso sorprendentemente produttivo.

Durante queste giornate lente si riscoprono pensieri dimenticati, nascono associazioni impreviste. È allora che si riprende un libro lasciato a metà, si contempla il cielo da una finestra aperta, si disegna qualcosa senza uno scopo preciso. La noia diventa culla della creatività, occasione per ascoltarsi davvero.

Anche il corpo, forzato a fermarsi per sfuggire all’oppressione del caldo, si riallinea con un ritmo più naturale. Il riposo non è più solo pausa, ma una forma di riconnessione. In un mondo che premia l’efficienza costante, l’afa ci impone il lusso del rallentare.

Forse, allora, la vera funzione dell’afa non è solo meteorologica, ma filosofica: ci insegna ad abitare la noia non come vuoto da riempire, ma come vuoto da coltivare.

☀️ Hai mai sperimentato una “grande idea” proprio mentre non stavi facendo nulla?

 

(C) Come valutiamo questa prestazione?

(S) Il solito sciocco ottimismo tecnologico veicolato dalla Silicon Valley.

(O) Un conformismo degno di te, Sebastiano.

(C) Penso che abbiate ragione tutti e due, ogni forma di AI, raccogliendo i propri ‘pensieri’ dal web, quindi da regole algoritmiche imposte dai “signori” della rete, non può che essere così: ottimista e conformista, contemporaneamente, a me sembra il temino di un ragazzo delle medie, (pardon, Secondaria di primo grado), con un solo passaggio simpatico: “l’afa non è solo meteorologica, ma ha una funzione filosofica”. Mi fa pensare alle calde estati della Grecia di Platone e Aristotele, a quelle di Alessandria d’Egitto, ad Agostino ad Ippona. Io che avevo sempre pensato che fosse il freddo a stimolare le riflessioni dei filosofi e teologi tedeschi. Confidò ad un amico il grande Von Balthasar: se avessimo il vostro sole e il vostro mare, staremmo a fare i bagni, mica in biblioteca a studiare. Noi qui, né l’uno, né l’altro.

(C) Costante (O) Onirio Desti (S) Sebastiano Conformi