Urbi et Orbi

IMPARARE DAL MERCATO

PAOLO CREMONESI - 06/06/2025

Al mercato di Torrino-Mezzocammino

Torrino-Mezzocammino è un quartiere residenziale costruito nel quadrante sud della capitale a partire dagli anni Sessanta per rispondere alla crescente domanda di alloggi. Perfettamente delineato a forma di un trapezio ha grandi strade, alti palazzi sviluppatisi rapidamente ma come spesso accade a Roma non seguiti da adeguate infrastrutture: poche linee di bus, problemi di arredo urbano, scarsi luoghi di aggregazione. Buona parte dei 55mila abitanti si arrangia raggiungendo il vicino Centro Commerciale Euroma2.

A spezzare l’inevitabile anonimato del vivere quotidiano in quartieri dormitori, ogni mercoledì mattina in largo “sorelle Giussani” (una parte della viabilità è dedicata ad autori italiani di fumetti) apre i battenti il mercato rionale di Coldiretti all’interno dell’iniziativa “Campagna amica”.

Emilio per portare qui pane, focacce, grissini e cornetti freschi si sveglia tutte le mattine alle quattro dopo poche ore di sonno. Stesso orario per Gianni che espone ricotta e yogurt confezionati con latte fresco di mucca Frisona. Aldo prima di raggiungere questo quartiere dall’entroterra laziale passa dai suoi campi per raccogliere le primizie dell’alba.

Sui banchi del mercato in buon ordine si alternano salsicce di maiale nero, fave, pecorino, uova bianche livornesi, asparagi, melanzane tonde o lunghe, peperoni, barbabietole, fragole, pesche, albicocche, zucchine, cipolle, olio extravergine, olive, formaggi, miele. C’è anche un banco che vende fiori di campo o curati in serra.

Colpisce l’età media dei gestori tutti molto giovani. “Roma, oltre ad essere tra i più grandi comuni agricoli d’Europa” spiega David Granieri Presidente Coldiretti Lazio “conta nel territorio oltre 2.600 aziende agricole, 127 mercati rionali, 55 Gruppi di Acquisto Solidale, decine di orti urbani ed esperienze consolidate di economia sociale e distribuzione alternativa. Eliminando le intermediazioni cerchiamo di offrire il prodotto più fresco possibile al miglior prezzo possibile”

Uno sforzo a chilometro zero che incontra il favore dei romani nei vari punti vendita rionali di Coldiretti.
Ma il mercato non è solo un luogo per fare la spesa. Chiacchiere, contrattazioni, richiami, odori, colori scandiscono l’appuntamento settimanale: si creano legami, si tramandano ricette, si riscoprono storie locali.

Alla guida delle imprese agricole del Lazio, cresciute del 14% rispetto a cinque anni fa, ci sono sempre più under 40, così come donne leader di aziende agricole o impiegate al loro interno che hanno superato il 50 per cento. “Nonostante le difficoltà del settore -continua Granieri- i giovani decidono di intraprendere questa professione che favorisce occupazione. E lo fanno dedicando studio, energie e passione alle loro attività che di solito nascono dalla determinazione, partendo da zero o provenendo da altri settori. Accanto ci sono anche giovani che decidono di rilevare l’azienda di famiglia, proseguendo un percorso avviato dai genitori o dai nonni, portando avanti così una realtà che si tramanda di generazione in generazione”.

Secondo una ricerca del Censis più della metà degli italiani vedrebbe con soddisfazione un proprio figlio o nipote lavorare in campagna. Un dato che evidenzia come, in un tempo di cambiamento d’epoca, gli agricoltori siano riusciti a costruirsi un proprio specifico punto di riferimento.

«Il giorno in cui questo paese perderà contadini e artigiani non avrà più storia» scriveva Pier Paolo Pasolini negli “Scritti corsari”. Erano i primi anni Settanta. È consolante assistere oggi a una inversione di tendenza a cui la politica dovrebbe guardare con maggior attenzione.