
È solo l’inizio. Anche perché se così non fosse, sarebbe un mezzo fiasco, e, con questo, quello dell’obiettivo di “fare della Sponda Magra un punto di attrazione di tutto il territorio”, come dice Mauro Vitiello, presidente della Camera di Commercio e con essa della Fondazione Varese Turismo Welcome. Da alcuni giorni è appena cominciato il collegamento diretto via battello tra Laveno e Santa Caterina del Sasso. Tre volte al giorno in ogni direzione ma solo le domeniche e i festivi (tariffa base 8 euro per tratta) fino al 14 settembre, poi si tireranno le fila, per vedere se confermare il servizio da 20 minuti anche gi anni successivi e magari espanderlo. Partenza dall’imbarcadero della Navigazione Lage Maggiore, a due passi delle stazione FNM, dove arrivano i treni di Trenord e quindi da Milano e Varese.
Perché per iniziativa di questi enti, oltre che delle Camera di Commercio-Fondazione Varese Welcome, che ha promosso l’operazione, e della Provincia di Varese, è partita la sollecitazione, raccolta da Navigazione

Laghi, l’organismo del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Mit) che gestisce il traffico, non solo turistico per la verità, che attraversa il Lago Maggiore così come sui vicini Lago di Como e Garda. Ed è proprio a Como, magari con suo overtourism che Vitiello guarda, parlando con RMFonline del nuovo servizio. “Como sta già pensando in chiave di costa ovest, di Lecco con Costa orientale e di Valtellina fino a Sondrio. Noi come minimo dobbiamo agire con una visione che punti su tutto il lago. Abbiamo già contatti in corso con la Camera di Commercio Monte Rosa Alto Piemonte, ovvero delle province di Verbania, Cusio-Ossola – Novara –Vercelli – Biella, oltre che con il Canton Ticino”.
Non a caso, alla presentazione del nuovo servizio erano presenti i sindaci di altri comuni lacustri, come Lavena-Ponte Tresa, Luino e Leggiuno, i più diretti interessati alle prospettive della Fondazione che è stata lanciata dalla Camera d Commercio, il cui presidente ha anticipato il completamento del processo costitutivo “entro giugno-luglio” (la Camera metterà ogni anno 300 mila euro, ma si tratterà di denaro già attualmente speso dalla stessa per la promozione turistica) e l’operatività a regime da inizio autunno. Chi invece vistosamente “marcava visita” all’incontro dove pur erano rappresentanti della Provincia, della Regione, di Trenord, lo stesso prefetto Salvatore Pasquariello, era il Comune di Varese.
La Giunta bosina, alle prese con la patata bollente del rinnovo della concessione di un bene come l’ippodromo, con il rischio più che concreto di scoprire che nessun privato voglia mettere i milioni necessari, sembra nicchiare sull’adesione alla Fondazione, per la quale non si è certi che il

gioco valga la candela. Una “candela” che nel caso specifico di Varese., costerebbe circa 75-80 mila euro l’anno secondo il meccanismo tariffario vigente, basato sul numero di abitanti e sulle presenze turistiche, le quali sono dell’ordine del quarto di milione, il dieci per cento di quelle di tutta la provincia. Interrogati da RMFonline sullo stato dell’adesione del capoluogo, che inevitabilmente agirebbe da “volano” anche per altri comuni, i vertici camerali sembrano non nascondere il problema ma confermano: “ci stiamo parlando, troveremo un soluzione”, dicono. E la “quadra” sembra essere in una trattativa allargata sui vari temi che accomunano Camera di commercio e amministrazione comunale, tra quali dovrebbe figurare anche quello delle Comunità energetiche, le CER, di cui si parla da più di un anno.
Così, mentre si discute del futuro della Fondazione e con essa del Turismo in chiave varesina, schiacciato tra l’overtourism lariano e la realtà della “Sponda Grassa” tra Stresa e Pallanza, anche la valorizzazione di Santa Caterina appartiene a un presente che come obiettivo ha quello di accrescere il numero delle presenze e quindi di pernottamenti di un turismo alto-spendente, affinchè Varese non sia solo una fugace tappa per turisti che dal Nord puntano al mere e di viaggiatori in transito alla Malpensa per altre mete. Santa Caterina del Sasso è un gioiello che ben pochi possono vantare. Acquistata nell’ormai lontano 1970 dalla Provincia di Varese e progressivamente restaurata, è una delle perle di un lago che attira milioni di presenze, soprattutto internazionali, e continua a essere un punto di fede religiosa, visto dove negli anni si sono alternati

Domenicani, Oblati benedettini e ora un gruppo della Fraternità Francescana di Betania, mentre la gestione turistica è assicurata dal 2023 dalla Archeologistis con le sue giovani archeologhe ed esperte di storia dell’Arte. Il futuro ? “Vediamo i risultati di questo esperimento” raccomanda Pietro Marrapodi il presidente della Società Navigazione Laghi. “Forse sfugge ai più che aumentare il numero dei collegamenti richiede l’acquisto di nuovi battelli l’assunzione e la preparazione del personale. Occorre tempo e occorrono certezze. Noi siamo pronti”. Al presente intanto appartiene anche il richiamo del campionato mondiale di deltaplano classe Sport che si svolge a Laveno nella prima metà di giugno. A presentarlo è un soddisfatto sindaco Luca Santagostino che ammonisce, lanciando probabilmente un messaggio agli assenti: “se ci fermiamo agli interessi di campanile, non andiamo da nessuno parte”. E non ci va nemmeno il territorio varesino. Santa Caterina, pensaci tu.