In questi giorni abbiamo presentato il progetto “L’angolo delle idee” frutto della nostra partecipazione al bando “DesTEENazione”.
Un passo indietro è, tuttavia, necessario. Da tempo, oserei dire dal 2016 e cioè da quando è in carica l’Amministrazione Galimberti, come Servizi Sociali ci siamo posti alcuni obiettivi “politici” ma di forte impatto sociale. Scrivo questo non per vuota retorica, ma per sottolineare come vi sia sempre la necessità di un pensiero che proceda il fatto amministrativo.
Gli obiettivi “politici” nascono dalla considerazione, ahimè purtroppo sempre più confermatasi negli anni, di vivere un tempo di scarse risorse a favore dei Servizi Sociali (risorse economiche e umane). E questo per effetto delle decisioni delle Istituzioni superiori. Di qui la conseguenza. Per cercare di sopperire a questa mancanza, abbiamo prestato la massima attenzione alla partecipazione a bandi sia regionali sia nazionali.
La decisione di puntare sui bandi ci ha spinto prima di tutto da un lato a costituire un apposito “ufficio” dedicato proprio alla “progettazione sociale” e a presentare progetti sociali il più possibile innovativi rispetto all’evolversi dei bisogni, dall’altro a reperire risorse economiche necessarie per sostenere la progettualità e la possibilità che questi interventi producano cambiamenti e siano sostenibili anche dopo che è terminato il progetto stesso.
Non solo. L’altro presupposto, tra i diversi che ci siamo dati, è stato quello di agire il più possibile su processi di prevenzione anziché appoggiarsi unicamente a percorsi riparatori.
Di qui la necessità di un cambio di tendenza concentrandoci il più possibile verso l’area che, dopo il covid è divenuta più fragile e a rischio: l’area minori e adolescenti.
Il nostro progetto “L’angolo delle idee” all’interno del bando DesTEENazione indetto dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, finanziato dall’Unione Europea, è arrivato secondo in Lombardia, appena dietro a Milano e “premiato” con ben 320mila euro.
In cosa consiste il nostro progetto? Innanzitutto il luogo.
Noi andiamo ad “implementare” ulteriormente i servizi presenti nel centro di via Maspero che a breve vedrà il trasferimento del centro anziani nella nuova sede di piazzale Kennedy.
Come si sa da molto tempo, il primo ed il secondo piano della palazzina di via Maspero saranno dedicati alla grave marginalità con nuovi interventi di miglioramento della struttura e nuovi servizi compreso anche la disponibilità di spazi per un ambulatorio medico. La parte attualmente dedicata al CVV non subirà modifiche, mentre il piano terra del centro anziani, lasciato libero, ospiterà, e questa è la novità, il nuovo hub multifunzionale dedicato agli adolescenti, finalizzato ad ospitare una serie di attività per la partecipazione, formazione e inclusione sociale dei giovani tra i 15 e 21 anni.
L’obiettivo principale che ci siamo dati presentando il progetto è che lo spazio di via Maspero possa diventare un luogo di incontro per gli adolescenti, uno spazio aggregativo di riferimento che vada però a unire e integrare ulteriormente le proposte delle diverse realtà sociali già attive sul territorio, perché quello che abbiamo posto in essere si sviluppi in una logica sussidiaria senza sovrapporsi, ma facendo rete. Il progetto poi ci permetterà di avere, essendo coperto dal finanziamento, diverse figure professionali che consentiranno un potenziamento delle politiche di prevenzione dedicate proprio ai minori ed agli adolescenti.
Diverse le linee di attività previste, come azioni di formazione mirata, accompagnamento al lavoro, educativa di strada, azioni per la prevenzione dell’abbandono scolastico, supporto alle figure genitoriali, accompagnamento psicologico, nonché tirocini di inclusione.
L’obiettivo è quello di raggiungere i ragazzi, con il coinvolgimento delle famiglie, delle scuole secondarie di secondo grado del territorio e della comunità educante del territorio, al fine di far crescere in loro autonomia, capacità di agire nei propri contesti di vita, sostenere la partecipazione e favorire l’inclusione sociale. Il progetto vedrà la regia di Palazzo Estense e nasce in continuità con il Tavolo adolescenza all’interno del Piano di zona, un percorso di rete che unisce dodici Comuni del territorio, con Varese in qualità di capofila, insieme alle diverse realtà del Terzo settore che operano in ambito sociale.
Il progetto è su base triennale ma l’intento del Comune di Varese è quello di proseguire l’esperienza lavorando per intercettare ulteriori finanziamenti e poter così dedicare lo spazio e le progettualità su un periodo di 10 anni.