Nel mese di maggio si tiene il melanoma day, giornata che ha come focus una importante e pericolosa malattia della pelle.
Questa patologia è presentata nelle diverse comunicazioni ai cittadini come un nemico insidioso in modo che si sappia subito che bisogna prestare attenzione se si vuole prevenirla.
Il melanoma fa parte dei tumori maligni della pelle che può insorgere sia su pelle sana che su neo pre esistente.
Nella nostra pelle esistono delle cellule che ne determinano il colore, i melanociti, ed il melanoma nasce proprio da una loro modificazione in senso cancerogeno. Colpisce senza grosse differenze sia maschi che femmine e qualsiasi parte del corpo umano.
In quanto a frequenza è il terzo sotto i 50 anni e rappresenta circa il 39% delle diagnosi in soggetti tra i 15 ed i 39 anni. Il maggior fattore di rischio ambientale (MODIFICABILE) è l’esposizione ai raggi ultravioletti soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza.
Tra i fattori di rischio riconosciuti vi sono frequenti scottature soprattutto in età giovanile, lettini e lampade solari, tipo di carnagione (chiara occhi chiari, capelli chiari la più sensibile), avere famigliarità per la patologia o averne avuta già avuta una, avere più di 100 nei, averne di grandi almeno 5 mm e di forma irregolare, averne uno o più grandi dalla nascita.
La valutazione personale ha già una grande importanza e quindi un autoesame in grado di cogliere eventuali variazioni di forma, aspetto, colore è molto utile. L’ideale quindi sarebbe un controllo periodico della cute in situazione di illuminazione ideale, in un momento di relax/pausa (ad es dopo bagno o doccia) controllando la pelle di tutto il corpo con attenzione ad eventuali nuove macchie o nei.
Dal punto di vista mnemonico per facilitare l’esame viene consigliato di seguire l’acronimo ABCDE cioè valutare asimmetria, bordo, colore, dimensioni/diametro ed evoluzione mentre dal punto di vista pratico utilizzare uno specchio può essere semplice ma molto utile perché va controllata tutta la pelle.
A cosa fare attenzione? Segnali che meritano una valutazione più approfondita sono prurito, arrossamento e/o sanguinamento, confronto con gli altri nei qualora uno sembrasse chiaramente diverso agli altri. Fare questi check con pelle non abbronzata è meglio perché permettere di cogliere i particolari.
L’eventuale diagnosi ovviamente verrà fatta dal medico specialista (dermatologo) tramite la visita e l’uso della dermatoscopia (tecnica non invasiva che permette di studiare meglio la struttura epiteliale).
Lo stadio di avanzamento del melanoma è determinante al fine della valutazione della terapia ideale da offrire al paziente. Ad oggi sono 5 i diversi stadi della patologia (da 0 a 4) che tengono presente lo spessore di Breslow (cioè quanto il tumore sia espanso in profondità), la presenza o meno di ulcerazioni della pelle sopra il melanoma e la sua localizzazione (se solo cutanea o più o meno diffusa a distanza). Il medico quindi valuterà anche l’eventuale presenza di linfonodi ingrossati (sentinella) a monte della lesione segno di una eventuale colonizzazione periferica del tumore.
Stadio 0 è quanto il tumore è in situ cioè non si è propagato a distanza, stadio 4 invece è quando ha una diffusione periferica rilevabile.
La terapia prevede sia una parte chirurgica con asportazione del tessuto malato che una farmacologica adiuvante, che porti a riduzione del rischio di recidiva sia locale che a distanza.
Prevenzione quindi è la parola magica, proteggere la pelle dai raggi ultravioletti esporsi al sole in maniera moderata (soprattutto i più piccini), non farlo nelle ore più calde, usare creme protettive, occhiali da sole, evitare l’uso di lettini e lampade abbronzanti, eseguire periodici controlli in base a quanto consigliato dallo specialista.