Ho scritto, nei giorni passati, ai Sindaci dei Comuni di Varese, Brunello, Buguggiate, Daverio, Azzate, Gazzada-Schianno, Mornago e Sumirago una lettera per trovare assieme una strada per potere affrontare il problema, sempre più presente, dello scarico abusivo di rifiuti.
Per poter avviare la discussione, ho mandato questa lettera che ha come scopo quello di fare iniziare una discussione aperta che abbia come finalità quelle di stimolare la crescita sociale, tutelare e valorizzare il territorio varesino.
Per fare ciò occorre che gli attori locali cooperino tra loro, stipulando una sorta di patto per salvaguardare il territorio e per eliminare i rischi contro la salute umana, per individuare obiettivi comuni e per disegnare progetti strategici che coinvolgano enti locali, imprese e cittadinanza.
A questo fine risulta opportuno avviare un confronto tra le posizioni e gli interessi dei differenti attori sociali, a mettere in rete le diverse politiche/interventi e, nello stesso tempo, a selezionare le azioni ritenute cruciali.
In altri termini, dovrà rappresentare l’esito di un processo che vede il coinvolgimento strutturato degli attori locali nell’identificazione della missione di tutti i protagonisti che devono essere coinvolti nella scelta degli strumenti operativi da adottare e nell’articolazione dei ruoli e dei tempi.
Di seguito la lettera che ho scritto:
Sindaco di …
Oggetto: Discariche abusive e/o abbandono “selvaggio” di rifiuti nel territorio del Suo Comune
Egregio Signor Sindaco,
confidiamo che, prima di tutto, Lei voglia risolvere il problema chiedendo ai cittadini di agire per rispetto dell’ambiente e della legge.
Vorremmo anche noi poter contribuire con Lei ad appoggiare e promuovere iniziative contro questo vero e proprio atteggiamento sociale riprovevole.
Non è, secondo noi, però solo un atteggiamento comunale sanzionatorio che possa essere sufficiente a risolvere il problema.
Suggeriamo, invece, almeno di intraprendere un’azione comune di più esponenti rappresentativi di un’area territoriale omogenea.
Proponiamo quindi che Ella abbia a convocare più Sindaci attraverso uno strumento giuridico (che noi pensiamo possa essere un accordo di programma) che riconosca la gravità del problema e sia capace di muoversi con efficacia e tempestività verso gli enti superiori (Regione, Stato, Comunità Europea).
Come leggiamo sul web (www.ambito20.it): “L’accordo di programma è un efficace strumento amministrativo per realizzare la concertazione e il raccordo delle competenze e delle attività delle varie amministrazioni pubbliche interessate a definire e ad attuare programmi di intervento che richiedono un’azione coordinata e integrata.
Per gli Enti locali esso rappresenta contemporaneamente un preciso vincolo e uno stimolo a promuovere confronti e ad avviare sinergie al loro interno e con altri soggetti pubblici. La modalità dell’Accordo, garantisce la messa in comune di progettualità e di risorse nella logica della moltiplicazione del “poco di ciascuno” che diviene “il tanto di tutti””.
Con una tale proposta non intendiamo quindi che Ella abbia chiedere a ciascun Comune di poter dare di più.
Pensiamo, invece, che una comunione di intenti, come la vorremmo, possa essere indirizzata verso una soluzione del problema, anche promuovendo azioni nuove che vadano magari a modificare in meglio le regole in campo educativo e di sensibilizzazione sociale.
Queste vanno realizzate ad ogni costo.
Forse sarebbe comunque un’azione efficace quella di coinvolgere tutti i cittadini in modo che le possano capire meglio e che, soprattutto, capiscano che scaricare abusivamente è, prima di tutto, una sconfitta da parte loro che devono vivere in luoghi sempre più sporchi.
Quello che chiediamo è, ancora una volta ripetendoci, perciò di coinvolgere i Comuni vicini al Suo per trovare soluzioni comuni da trasmettere agli enti superiori già citati e poi a tutto il corpo sociale interessato, tra cui tutte le associazioni ambientaliste.
Potrebbe farlo?
Questo è il nostro auspicio.
Vorremmo trovare così finalmente un Primo Cittadino che voglia portare in avanti un’azione politica partendo proprio dal basso.
Come si dice in inglese, si tratterebbe così di un vero “local economic development”.
La stessa problematica delle discariche abusive già trova in provincia di Varese più ambiti territoriali omogenei interessati (es. Zona Sud di Varese, tra cui Azzate, Daverio, et.al.; Orino-Brinzio-Castello Cabiaglio; ed altri ancora).
Il Presidente
Arturo Bortoluzzi