Apologie Paradossali

VOLPE D’UN LEONE

COSTANTE PORTATADINO - 10/10/2025

(C) Uno dei principali opinion maker, il professor Crozza, se la prende con il Papa per aver invitato a pregare per Gaza: preghiere inutili, disse! Per vero dire, il papa ha invitato a pregare, cosa di Sua competenza, non solo per Gaza, ma per tutte le popolazioni afflitte da guerre, tutte ingiuste e, queste sì, ben più che inutili.

(S) Confesso che di Crozza non vorrei occuparmi nemmeno un minuto. Sì, mi fa ridere talvolta, ma spesso meno dei modelli da imitare che utilizza, specialmente De Luca. Non so se voleva far ridere quando ha paragonato i croceristi della Flotilla ai Mille e i manifestanti/scioperanti ai garibaldini, che certamente hanno infranto la legge andando a guerreggiare nelle Due Sicilie, ma per motivi più arditi. E mi piacerebbe sapere che cosa pensa di Hamas e delle sue prodezze.

(C) Non ho citato l’episodio per giudicare Crozza, del resto lo pagano per fare quello che fa; ma per valutare, da questo spunto banale, la recezione che Papa Leone ottiene al di fuori dell’orizzonte dei fedeli. Secondo voi, c’è un problema?

(O) Non tra i fedeli, ma al di fuori, forse sì. Non fa scattare, passato l’impatto dell’elezione del primo papa americano, quell’idea di novità che conquista la prima pagina dei giornali. Rimane sempre nell’ambito della sua competenza, dice le cose che i giornalisti si aspettano che dica e che il pubblico conosce ed apprezza, ma dal loro punto di vista “non c’è trippa per gatti”, non buca, come dicono loro.

(S) Per me è solo un merito, così come la cautela che manifesta nei confronti dell’eredità di Francesco, non la rinnega, non la contrasta, ma sicuramente la applica con moderazione. Sembra che abbia letto, nelle parti migliori, s’intende, ‘Il Principe’ di Machiavelli: si chiama Leone, ma si atteggia a volpe, annusa l’aria, sceglie i collaboratori con attenzione e pazienza; come Francesco, riflette la formazione culturale e mentalità dell’Ordine cui apparteneva prima di essere vescovo, ma non l’ha elevata a punto di riferimento del Suo alto e universale incarico.

(C) La sua più grande preoccupazione (probabilmente anche di chi lo ha eletto) è l’unità della Chiesa, perfettamente rispecchiando la preoccupazione di Gesù nei discorsi finali del Vangelo, specialmente di Giovanni. Segnalo come esempio la posizione nei confronti del Sinodo tedesco. Pur mostrando apertura al dialogo, sembra che Leone XIV voglia che ogni decisione significativa – specialmente su temi sensibili – passi per un coordinamento con la Sede Apostolica, per evitare rotture o decisioni locali contrarie alla dottrina. Come cardinale ha partecipato al Sinodo dei Vescovi e ha manifestato la sua adesione al concetto di sinodalità come “modo di essere” della Chiesa, ma non come autonomia assoluta delle Chiese locali. In altre parole: si può “camminare insieme”, ma all’interno dell’unità con Roma, non in un percorso separato. Questa posizione mi sembra recepita dalla totalità delle Chiese locali e dalla stragrande maggioranza dei teologi cattolici.

(O) Aggiungo che proprio sul caso Gaza ha tranquillamente consentito ad una ‘disobbedienza civile’, in accordo con il cardinale Pizzaballa, cioè che la parrocchia cattolica di Gaza non evacuasse, ma restasse sul posto, accanto ai più bisognosi che non avevano la forza per partire. E non ha mancato di mandare gli auguri alla nuova Primate della Chiesa Anglicana, per la prima volta una donna-vescova, pur nella dissonanza dottrinale. Ci tiene ad una specie di unità paradossale anche con gli scismatici, in nome di una radice di fede più profonda delle divergenze.

(C) D’ora in poi dobbiamo aggiornare un modo di dire: “FORTE E PRUDENTE COME UN LEONE”, oserei dire anche oltre gli stretti rapporti ecclesiali, ma per esempio, come costruttore di una vera cultura della pace, che non può che nascere da uno spirito di unità, contro ogni tendenza alla polarizzazione.

(C) Costante (S) Sebastiano Conformi (O) Onirio Desti