Chi vuole conoscere la pittura dell’artista Achille Beltrame (1871-1945) più noto come illustratore della Domenica del Corriere, vada a visitare la bella mostra allestita al Museo Parisi Valle di Maccagno, fino al 29 giugno. Dove è esposta anche una serie di suoi importanti dipinti e lavori.
Si tratta di una nuova rassegna, per le cure di Federico Crimi, che va ad aggiungersi ad altre di notevole spessore. Ricordiamo, tra le ultime e più preziose, quelle dedicate a Bernardino Luini e a Salvatore Fiume.
Mentre si approfondisce l’aspetto meno noto di Beltrame, quello del pittore di natali vicentini, formatosi a Brera -nientedimeno che all’importante scuola di Francesco Hayez e Giuseppe Bertini- si ripercorre la completa biografia del grande illustratore italiano. Che, con la sua magica matita, ha raccontato la storia del nostro Paese, dal 1899 al 1944 (numero del 26 novembre, giorno di congedo dai suoi lettori). Dai momenti bucolici e sereni di un’Italia felice e orgogliosa dei suoi paesaggi e dei protagonisti, a una terra assediata dall’odio.
Lo stesso Beltrame fu costretto a lasciare la casa e lo studio milanese – e un mondo che perderà per sempre- dopo i bombardamenti terribili del capoluogo lombardo. La mostra ripropone anche quel suo amatissimo studio di via Garibaldi, nella prima sala del percorso. Ci sono i mobili originali, e la fedele ricostruzione di un milieu felice, nido di un’esistenza il cui incanto svanì con le bombe della Seconda guerra mondiale.
Quel mondo però, riprende oggi forza e vita proprio nello spazio di Maccagno. Si deve a Crimi il merito di un’indagine ampia e approfondita, capace di restituire l’artista nella sua complessità di uomo colto e disegnatore insuperabile, apprezzato anche dal collega Dino Buzzati, suo osservatore curioso: lo fu anche dei riti dietetici di Achille, a base di uova fritte nel burro, consumate ogni lunedì mattina, prima del lavoro e del colloquio col direttore, per darsi l’energia, necessaria al lavoro, fino alle sette di sera. Ma ancor più si racconta qui il pittore sensibile, capace di raffrontarsi con contemporanei di alto livello. Una parte delle opere esposte -ci sono ritratti, bozzetti di altissima qualità, olii e acquerelli inediti- arriva dal museo vicentino di Arzignano, paese natale di Beltrame. Che qui era nato, settimo di otto fratelli, da Giambattista, artigiano della concia, e da Teresa Brusarosco, lettrice di letteratura classica.
Si vedano tra i più interessanti lavori -accanto allo studio- il suo autoritratto (unico) a pastello del 1895, di uomo mite e gentile, e i bei ritratti dei familiari: della stessa moglie Giannina Cocitto, amatissima compagna di studi e di una vita, e della nipote Elena, la cui delicatezza di lineamenti, illuminata dalla luce lunare, rivive nell’opera dello zio. Oppure delle modelle predilette come Clara Fedetto, la Maliarda (1935-39) dell’acquerello eccezionalmente in mostra. Lo studio dei visi e dei corpi, così come la curiosa narrazione di abiti e acconciature d’epoca, emergono qui in tutta la sapienza descrittiva e coloristica dell’autore.
E se può stupire la sua lunghissima militanza per la Domenica del Corriere, inserto domenicale del Corriere della Sera, non si può non considerare tanto entusiasmo legato anche all’interesse dei collezionisti.
Stupisce certo la varietà di soggetti e avvenimenti di cronaca e di storia raccontati da Beltrame – evidenziata anche dalla scelta di diversi numeri in mostra a Maccagno- e l’intensità narrativa delle copertine del prezioso inserto; efficace nel tratto e nei colori, come nella vena di conteur del Bel Paese, a volte dotta a volte leggera, cui aveva abituato i lettori.
La sua Italia trascorre dalla Belle Époque alla Guerra e lui la racconta tutta per filo e per segno. In totale 4662 immagini di copertina in 45 anni di collaborazione.
Dai protagonisti: i Savoia e il Duce, e i politici del mondo in visita in Italia, alle stelle del cinema, ai campioni del ciclismo nazionale e del calcio, ai grandi nomi dell’imprenditoria. Ma anche gli umili sono protagonisti, nella cronaca minore che a volte si può tingere di rosa, a volte di nero.
Come lo stesso scrisse in una pagina del suo diario privato, anche questo in mostra: “Ho assassinato sulla carta centinaia di persone, saccheggiato città, distrutto regioni intere, io che sono l’uomo meno sanguinario, più pacifico del mondo”.
La complessa ricerca di Crimi compiuta tra fonti biografiche, musei, collezionisti pubblici e privati, restituisce dunque all’illustratore della Domenica degli Italiani il posto che gli spetta. Un artista proprio con la A maiuscola. Anche frescante, autore di pubblicità importanti, come per Ricordi, e di cartoline commemorative, decoratore di spartiti musicali, di palazzi, ville e chiese. E tanto altro che scoprirete in mostra.
Bello che a ricordarci tutto sia uno dei nostri più amati musei del Verbano.
Che, se Beltrame avesse avuto occasione di conoscere, avrebbe volentieri raccontato. Cogliendone, in lenti ma vibranti tratti di matita e china, quel fascino infinito di edificio firmato da Sacripanti, arroccato come una divinità sulle acque e tra il verde.
Il ritrattista d’italia. ACHILLE BELTRAME e le copertine della Domenica del Corriere
Civico Museo Parisi Valle, Maccagno con Pino e Veddasca, fino al 29 giugno 2025