Sport

L’ORA D’UN RINGHIO

CLAUDIO PIOVANELLI - 20/06/2025

Sarà dunque Gennaro Gattuso a farsi carico del compito di condurre l’Italia ai Campionati del Mondo in programma il prossimo anno (dall’11 giugno al 19 luglio) in Canada, Messico e Stati Uniti. Un compito decisamente improbo, vista la situazione che molto probabilmente costringerà gli azzurri agli spareggi.

Gattuso, 47 anni, di Corigliano Calabro ma con solidissimi legami con Cardano al Campo, dove risiede, e con Gallarate, dove possiede una pescheria e un ristorante, ha vinto tutto o quasi da calciatore con il grande Milan (tra l’altro due scudetti e due Champions League, con la Nazionale il Mondiale 2006), mentre è stata sin qui decisamente meno brillante la sua carriera da allenatore (ha innalzato la Coppa Italia 2020 con il Napoli).

Gattuso ha firmato con la Figc solo per un anno (con un compenso di due milioni di euro netti), a conferma che l’obiettivo del calcio azzurro è, adesso, uno e uno soltanto: disputare il Mondiale 2026.

Ma vediamo un po’ nel dettaglio la situazione che vede l’Italia costretta ad agire di rincorsa per evitare la terza esclusione consecutiva dalla fase finale della competizione iridata.

Al Mondiale 2026, novità assoluta, parteciperanno 48 squadre. 16 saranno le formazioni europee, le altre proverranno da Africa (9), Asia (8), America del Nord (6), America del Sud (6) e Oceania (1); altre due usciranno da ulteriori spareggi che però non riguarderanno nazionali europee.

I 16 posti in palio in Europa saranno appannaggio delle 12 vincitrici degli altrettanti gironi formati da 4 o 5 squadre ciascuno e da altre 4 formazioni che usciranno da una ulteriore selezione che riguarderà 16 squadre: le 12 seconde classificate dei 12 gironi e le 4 squadre meglio posizionate nei gironi di Nations League (strana la commistione tra le due competizioni).

In questa seconda fase di spareggio le 16 squadre verranno suddivise per sorteggio in 4 gruppi e in ciascun gruppo si disputeranno semifinale e finale.

L’Italia è inserita nel girone I insieme con Norvegia, Israele, Estonia e Moldova. È evidente che la lotta per il primato riguarda gli azzurri e la Norvegia e la gara di andata, a Oslo, ha visto Donnarumma & C. soccombere per 3-0. Al momento la situazione, al di là dello scontro diretto, vede la Norvegia guidare la classifica con 12 punti in 4 partite; seguono Israele con 6 punti (3 partite), Italia con 3 punti (2 partite), a pari con l’Estonia (4 partite); la Moldova è ancora a 0 punti (3 partite). Molto importante la differenza reti, in caso di arrivo a parità di punti: la Norvegia è a +11 e l’Italia a -1.

I prossimi impegni dell’Italia, quelli decisivi per la qualificazione diretta al Mondiale 2026, si disputeranno in un arco temporale molto breve, poco più di due mesi, tra settembre e novembre. Si comincerà il 5 settembre a Bergamo con l’Estonia e si proseguirà l’8 settembre a Budapest contro Israele. A ottobre si scenderà in campo l’11 a Tallin contro l’Estonia e il 14 a Bari contro Israele. Infine, la trasferta in Moldova il 13 novembre servirà a preparare al meglio quello che si spera possa essere uno spareggio con la Norvegia il 16 novembre a Milano.

Nel caso in cui, al momento assai probabile, l’Italia non riesca a recuperare il gap con gli scandinavi e debba quindi accontentarsi del secondo posto nel girone I, si giocherà tutto negli spareggi di marzo 2026: il 26 la semifinale e il 31, eventualmente, la finale.

Negli altri 11 gironi la situazione è ben lungi dall’essere definita, addirittura in alcuni non si è ancora cominciato a giocare.

Ragionevolmente si può ipotizzare che nel girone A la Germania non avrà problemi, nel girone B la lotta sarà tra Svezia e Svizzera, nel girone C la Danimarca dovrà guardarsi da Scozia e Grecia, nei gironi D ed E Francia e Spagna non avranno rivali, nel girone F dovrebbe spuntarla il Portogallo con Irlanda e Ungheria a contendersi la seconda piazza, nel girone G l’Olanda dovrebbe superare gli ostacoli Polonia e Finlandia, così come nel girone J il Belgio dovrebbe fare con Macedonia e Galles. Nel girone H l’Austria (9 punti in 3 partite) è nettamente favorita nei confronti della Bosnia, così come nel girone K lo è l’Inghilterra (9 punti in 3 gare); infine, nel girone L pare appassionante la lotta tra Repubblica Ceka (9 punti in 3 partite) e Croazia (6 punti in 2 gare), entrambe a punteggio pieno in attesa degli scontri diretti.