Finalmente un’assemblea degli imprenditori che non si è limitata alle pur doverose recriminazioni e richieste, ma che è stata improntata fin dalle prime battute all’apertura e al sostegno dei giovani e del mondo che ruota loro intorno. Non potevano mancare le lamentele per i costi dell’energia, sottolineati anche dal presidente nazionale Emanuele Orsini, così come i richiami alla necessità di semplificare e rendere più efficienti le politiche pubbliche. Ma insieme è emersa anche la fiducia verso le potenzialità di un sistema industriale che resta un punto di forza dell’economia italiana.
Dopo sei anni sulla tolda di comando Roberto Grassi ha ceduto lo scettro del potere a Luigi Galdabini con una eredità altrettanto impegnativa quanto ricca di opportunità. I temi sul tappeto non sono mancati iniziando dal proseguire i lavori per quel progetto Mill, la fabbrica del sapere e del saper fare, che dovrebbe entro pochi anni riunire a Castellanza la sede centrale dell’Associazione, un centro di ricerca e di innovazione e l’Università (Liuc).
Il percorso poi è quello articolato negli ultimi anni con Il Piano strategico #Varese2050 che “mette a fuoco queste priorità e le traduce in altrettante azioni – ha affermato Grassi – dirette verso: • le filiere intelligenti; • la costruzione di un ecosistema per l’innovazione, le startup, la sostenibilità; • l’investimento nelle infrastrutture strategiche e il settore dei trasporti; • il capitale umano, i giovani, la formazione, l’attrattività. Non un elenco di desideri, ma un programma coerente, territoriale, pragmatico”.
Le direttrici sono state bene definite. Innanzitutto una unità di intenti coinvolgendo, come sta avvenendo, tutte le istituzioni presenti nella provincia: dalle Università (non solo Liuc, ma anche Insubria) alla Camera di Commercio, alla Provincia, ai sindacati.
“Le parole chiave della mia presidenza – ha sottolineato Grassi – sono state: • innovazione, • competitività, • sviluppo sostenibile e inclusivo, • benessere sociale, • investimento nei giovani e apertura alle loro idee.”
I giovani appunto. Non solo un’attenzione ai giovani imprenditori, ma anche e soprattutto la necessità di seminare e valorizzare lo spirito di iniziativa, la volontà di conoscere, la passione a partecipare a tutti i giovani soprattutto in ambito scolastico. Il presidente uscente ha ricordato le numerose iniziative che hanno caratterizzato e continueranno a caratterizzare l’Impegno di Confindustria Varese in campo educativo, ha premiato una classe che si è distinta per partecipazione e iniziativa, ha sollecitato le imprese ad avere un’attenzione particolare per valorizzare chi entra in azienda.
L’importanza delle “nuove generazioni” è stata sottolineata anche dal neopresidente Luigi Galdabini, “per venire incontro alla necessità di generare una nuova classe dirigente associativa che sappia preservare i valori di Confindustria Varese, ma con visioni sempre nuove, internazionali e moderne”. Un’attenzione che va di pari passo con i valori dell’armonia, della continuità, dell’innovazione, della parità di genere.
Largo ai giovani quindi. Il futuro è quello che ognuno di noi vorrà costruire.