Attualità

NO AL DERBY DEI TEATRI

CESARE CHIERICATI - 23/05/2025

Platea e galleria del futuro teatro

A cinque anni e poco più dall’annuncio di puntare su piazza XX Settembre – fine marzo 2021 – il progetto definitivo di radicale ristrutturazione e recupero funzionale del cinema Politeama è oggi cosa fatta. Lo hanno certificato i vertici delle rispettive amministrazioni interessate: Regione, Provincia, Comune con il conforto esterno dell’Università dell’Insubria. L’ultimo passo prima del progetto esecutivo che, una volta approvato in tempi ragionevoli, dovrebbe dare il via libera ai cantieri che trasformeranno la storica sala cinematografica in teatro di prosa e sala concerti. Il tutto articolato in una platea e in una galleria capaci di ospitare 830 spettatori, più un foyer e una fossa a geometria variabile per l’orchestra, più bar e ristorante. Si chiuderà così finalmente la storia infinita della città giardino e il suo teatro che dura dal 18 settembre 1953. Cioè da quando le ruspe spazzarono via il glorioso, ma ormai da tempo dismesso, Teatro Sociale di piazza Giovine Italia per far posto a massicci e redditizi palazzi. Da allora le classi dirigenti cittadine, tra dinieghi e ricorrenti indignazioni, hanno inseguito chimere teatrali di vario segno (vedi RMFonline del 2 aprile 2021) senza mai approdare a qualcosa di stabile e concreto. Fino all’edificazione, più di un ventennio fa, dell’Apollonio sul sedime dell’ex Mercato Coperto.

Un compromesso al ribasso tra una costruzione vera e propria e un prefabbricato. Un manufatto che tuttavia ha svolto – e ancora svolge – un ruolo di supplenza tenendo accesa a Varese la fiamma degli spettacoli di vario genere che, in assenza di una sia pur rudimentale struttura, si sarebbe spenta. Molto opportuna si è quindi rivelata la scelta dell’amministrazione Galimberti di pensionare l’Apollonio e puntare sulla rinascita del Politeama nel frattempo entrato nella disponibilità della Fondazione Molina. La terza, dopo quella del 1946 e la successiva del 13 novembre 1969, imposta dal disastroso incendio del marzo di tre anni prima. Una volta ultimati i lavori la città giardino disporrà quindi di due sale teatrali pienamente legittimate a operare. Già perché la convenzione con il Comune degli attuali gestori dell’Apollonio scadrà soltanto nel 2029 e quindi non si può escludere una coesistenza operativa temporanea, potenzialmente concorrenziale, tra le due strutture. Un nodo da sciogliere attraverso una valutazione rigorosa dei problemi gestionali, come del resto ipotizza l’assessore alla Cultura Enzo Laforgia. Assolutamente da evitare è che prenda corpo, più o meno sotto traccia, una sorta di derby dei teatri che avrebbe il sapore di una beffa, dopo che per oltre settant’anni Varese ne è stata priva. Infine non bisogna dimenticare che il rilancio del Politeama assumerà una centralità urbanistica e una funzione risanatrice molto importante. Ne beneficerà l’intera zona oggi afflitta da non poche criticità, soprattutto serali, in tema di sicurezza nelle vie: Casula, Milano, Como, Morosini, sull’asse Stazioni – XX Settembre – piazza Repubblica. Con la ex Caserma Garibaldi rinata a nuova vita, speriamo almeno entro il 2029.