In medicina il singolo non fa statistica, ma l’esperienza del singolo è comunque una presa d’atto di una realtà. Io da piccolo non sono mai riuscito a vedere Carosello, mi addormentavo prima, sempre senza deroghe. Mia sorella lo vedeva sempre e la mattina non si alzava mai. Capito in fretta quindi che il sonno è un mondo che appartiene al singolo individuo frutto di un insieme di eredità, bilanci ormonali, esperienze etc etc
Nel mese di marzo si è tenuta la ricorrenza mondiale dedicata al sonno (World Sleep Day), evento annuale che permette di focalizzare l’attenzione su di una parte della nostra vita molto importante data per scontata da molti, frutto di grossi problemi invece per altri.
Il sonno in realtà è un prodotto dell’attività del cervello che si organizza in modo perfetto per tutelare non solo la sua salute ma in generale quella dell’intero corpo umano. Il sonno infatti permette il recupero energetico ma consolida anche le tracce della memoria.
C’è una ipotesi molto affascinante che ipotizza come il sonno in realtà serva per memorizzare solo le informazioni per noi importanti, eliminare quelle superflue ed evitare quindi la saturazione della capacità di ‘stoccaggio’ del nostro cervello.
Dal punto di vista della fisiologia umana il sonno è diviso in due parti in modo abbastanza netto, il sonno non REM e quello REM.
Il primo è caratterizzato alla registrazione dell’elettroencefalogramma (esame che ci permette rilevare l’attività elettrica delle nostre cellule cerebrali in modo non invasivo ma con semplici elettrodi posti sul capo) di onde chiamate delta, lente ed ampie e porta ad un sonno profondo. Il secondo invece è caratterizzato tra l’altro da movimenti oculari rapidi (da cui il nome Rapid Eyes Movement) ed onde invece più basse.
Il ciclo sonno veglia è finemente controllato da un equilibrio tra sleep factors (fattori che favoriscono il sonno) ed uno stimolo circadiano legato in modo particolare ad alternanza luce/buio.
Le caratteristiche fisiologiche del sonno sono una ridotta attività motoria, diminuita risposta agli stimoli, presenza di posture stereotipate, facile reversibilità (rispetto a coma o letargo di alcuni animali) e necessità di recupero, tanto che la deprivazione di sonno è stata usata anche come tortura umana visto quanto sia penosa da accettare.
Per studiare il sonno i pazienti vengo posti in camere particolari ove possono essere monitorate sia l’attività cerebrale (EEG) che quella muscolare (EMG elettromiografia) che quella oculare (EOG elettrooculografia) oltre ad altri parametri fisiologici come ad esempio pressione arteriosa, frequenza cardiaca, temperatura corporea et etc
La funzione del sonno in realtà è ancora un enigma anche se come detto probabilmente la via giusta è quella del recupero energetico e della fissazione della memoria, certo che il sonno è un processo pericoloso perché espone il soggetto ad incapacità di monitorare i pericoli ma fondamentale perché come detto la sua privazione porta ad un malessere generale ed alla compromissione di funzioni cognitive.
I consigli quindi che vengono dati alla popolazione sono molto semplici: rispettare il sonno, cercando quindi di evitare tutto ciò che in qualche modo lo disturba.
Tanto per cominciare rispettare gli orari sonno veglia, ricordandosi che le abitudini non si cambiano in pochi giorni (ad esempio ci vogliono mesi per insegnare al nostro corpo a dormire presto se si è sempre andati a letto tardi), consigliata una costante attività motoria durante il giorno, spegnere tutti i device e schermi almeno una/due ore prima di addormentarsi (non usarli a letto), evitare stimolanti come caffeina, teina, bibite contenenti le stesse sostanze.
Allora Morfeo vi raggiungerà più facilmente e con lui il ristoro per mente e corpo, che domani vi servirà.