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UN CANESTRO DI DANÉE

CLAUDIO PIOVANELLI - 31/10/2025

Stefan Moody

Ci risiamo? A quanto pare, è proprio così: dopo sole quattro giornate di campionato sembra chiaro che anche quest’anno la Openjobmetis dovrà lottare per conquistare la salvezza.

In verità, le previsioni di chi sta regolarmente sul pezzo non si discostavano molto da questa lettura. Si sperava però che la squadra, così profondamente rinnovata dopo la deludente passata stagione, potesse mostrare qualcosa di meglio di ciò che si è visto nei primi 160 minuti di gioco.

Per fortuna, i due punti conquistati nella partita di esordio a Sassari (vittoria per 103-100) stanno facendo sì che la squadra di Ioannis Kastritis non si ritrovi proprio in fondo alla classifica; ma, dopo quel lampo, sono seguite tre sconfitte decisamente “sanguinose”, in casa contro la EA7 Milano (61-94, e il divario ci poteva anche stare vista la differenza di valori), a Reggio Emilia (79-103) e poi sabato scorso di nuovo a Masnago contro Trento (74-85). Attenzione però: Trento non è più la squadra che nello scorso campionato aveva guidato a lungo la classifica, visto che ha perso tre elementi del quintetto base (Ellis è a Milano, Ford a Trapani e Niang a Bologna, tutti “promossi”), oltre all’allenatore Galbiati.

Ma già prima di quest’ultima partita, in società era scattato l’allarme e si era provveduto a ingaggiare un nuovo playmaker: in sostituzione del deludentissimo Stefan Moody è infatti arrivato Ikenna Iroegbu, che sarà a disposizione dalla partita di domenica 2 novembre a Venezia e che vanta trascorsi europei decisamente più importanti rispetto al connazionale.

Stefan Moody tuttavia è e probabilmente resterà un autentico mistero: non siamo in presenza di un novellino ma di un giocatore di 32 anni con una vasta esperienza a livello europeo, che lo ha condotto a giocare, sempre con risultati degni di nota, in Turchia, Grecia, Francia, Ungheria, Bielorussia e persino in Cina. Le sue cifre a Varese si sono rivelate però più che disastrose: in 16,3 minuti di utilizzo medio, Moody ha realizzato 1,8 punti, tirando malissimo (2/8 da due punti e 0/13 da tre) e facendo segnare un buon esito solo nel servire assist (3,8 a partita, a dimostrazione che non parliamo di un totale sprovveduto).

Diciamo la verità, nelle due precedenti stagioni si era attribuita ai due giovani e inesperti general manager Horowitz e Sogolow la responsabilità di scelte rivelatesi discutibili se non addirittura fallimentari (Shahid, Cawley-Stein, Young, Harris, Gray solo per fare qualche nome). L’arrivo di Kastritis in panchina si sperava fosse foriero non soltanto di opzioni tattiche più razionali (basta con il moreyball, più attenzione alla difesa) ma anche in relazione alla scelta degli atleti. E il fatto che tutti i giocatori arrivati quest’anno, fatta eccezione per Olivier Nkamhoua, siano transitati negli scorsi anni dalla Grecia ci ha fatto ipotizzare che avessero ricevuto il placet del coach. Se però guardiamo ai numeri di questo inizio campionato, che nel basket sono sempre fondamentali e profondamente rivelatori, scopriamo che i dubbi sono davvero molti…

È vero, anche quest’anno si è scelto di osare, di scommettere ad esempio sulla ritrovata condizione di due giocatori reduci da importanti infortuni come il pivot Nate Renfro e la guardia Allerik Freeman, oltre che sulla competitività dell’altro giovane pivot Maximilian Ladurner (il cui ruolo è più importante di quanto possa sembrare, perché nelle intenzioni dovrebbe garantire 7/10 minuti di respiro al centro titolare); ma, appunto, i numeri della partita con Trento hanno detto ben altro: Freeman ha giocato 17 minuti, Renfro meno di 11 e Ladurner non è neppure entrato, costringendo Nkamhoua a un superlavoro di oltre venti minuti da fuori ruolo; inoltre, tre giocatori americani (Freeman, Renfro e Moody) hanno messo insieme la miseria di 4 punti: davvero poco per pensare di inseguire sogni non di gloria ma di semplice tranquillità…

Le voci degli ultimi giorni dicono che Luis Scola abbia reperito nuove risorse grazie a qualche investitore estero e che quindi ci sia la disponibilità a un ulteriore intervento sul mercato, oltre a quello che ha già condotto Iroegbu in maglia biancorossa. Vedremo…

Per il momento prendiamo atto che il campionato, sulla falsariga dei precedenti, già dopo quattro giornate ha fatto chiaramente intendere come si svilupperà nel prossimo futuro: Cantù, Udine e Treviso, insieme con Varese, dovranno lottare per evitare la retrocessione, in attesa di definire se anche Cremona e Napoli faranno parte di questo gruppetto.

Intanto, il calendario non promette nell’immediato molto di buono per la Openjobmetis che domenica 2 novembre sarà a Venezia, martedì 4 riceverà Bologna, domenica 9 sarà a Tortona per poi affrontare tre autentici spareggi salvezza, due in casa contro Cantù (16 novembre) e Udine (23 novembre) e l’altro in trasferta a Cremona (30 novembre).

Insomma, per la squadra di Kastritis sarà davvero un novembre rivelatore…